Fratelli coltelli. Concorrenza tra due ristoranti a suon di botte

Dopo i ripetuti episodi la Questura ha deciso di chiudere entrambi i locali

Big night.  E’ la storia cinematografica di due fratelli cuochi in lite per il ristorante

Big night.

Cascia (Perugia), 4 novembre 2018 -  I reciproci tentativi di boicottaggio si rincorrono da anni. A Cascia la rivalità tra i due ristoranti che si contendevano clienti a suon di botte e insulti, non è certo una novità. La sospensione della licenza di entrambe le attività è soltanto l’ultimo capitolo di una ‘guerra’ familiare che si consuma da lungo tempo e a distanza ravvicinata. Già, perchè i proprietari dei locali, che si trovano uno accanto all’altro in centro storico, sono fratelli. La gestione di uno dei due ora è cambiata, ma tra i ‘vicini’ continua a non correre buon sangue.

Dieci  giorni di «stop», così ha deciso il questore di Perugia. «Motivi di ordine pubblico», si legge nel provvedimento adottato al termine di litigi ripetuti e violenti. Scontri che hanno finito per coinvolgere dipendenti, visitatori e turisti inconsapevoli. All’inizio diverbi e scaramucce, poi dalle parole grosse si è passati alle mani. Gli investigatori parlano di percosse, lesioni e danneggiamenti. Tutto ciò nel cuore di una città religiosa, che a fatica cerca di rialzarsi dopo la batosta del terremoto di due anni fa. Il sindaco Mario De Carolis commenta con amarezza la vicenda. «Mi auguro – afferma – che la spaccatura che si è creata si possa ricomporre, perché è una situazione sgradevole e antipatica».

A farne le spese è l’intera comunità, dove peraltro si contano una manciata di ristoranti in tutto (a cui si aggiungono quelli interni agli hotel). Tant’è. Negli ultimi tre anni i carabinieri della compagnia di Norcia sono dovuti intervenire ben dodici volte per sedare le liti scoppiate tra i dipendenti dei due locali, disposti a tutto pur di conquistare un cliente in più del concorrente. «Le forze dell’ordine – evidenzia il primo cittadino – hanno fatto un lavoro importante. Episodi di questo genere non devono accadere in nessun luogo, a maggior ragione nella città di Santa Rita».

Da quanto si apprende, i ristoranti avevano persino ingaggiato dei collaboratori per ‘adescare’ clienti in strada con «azioni pressanti, volte – precisano dalla Questura – a infastidire e imbarazzare» i potenziali avventori. Tutt’altro che rassicurati, anzi intimoriti da questa accanita rivalità. «L’auspicio – afferma De Carolis – è che il clima possa tornare sereno, per il bene della nostra comunità. Simili comportamenti non sono più tollerabili, per ragioni di sicurezza e decoro».

Dura anche la posizione di Damocle Magrelli, referente territoriale di Confcommercio: «Tali condotte – sottolinea l’imprenditore – vanno condannate. Serve professionalità e rispetto, specialmente per i clienti, che non possono essere adescati. Un atteggiamento del genere non è adeguato, né ai tempi né al luogo in cui ci troviamo». Una mano per risolvere le cose e distendere gli animi potrebbe arrivare dall’alto. Magari dalla Santa che protegge la città e ha a cuore le cause impossibili.

Chiara Santilli