Danno da mangiare ai cinghiali, denunciati

Già una decina di casi di cacciatori tra Umbertide e Scheggia. Sequestrati i “buzzi”

I carabinieri forestali

I carabinieri forestali

Perugia, 8 settembre 2019 - Danno da mangiare ai cinghiali per attirarli nelle zona dove vanno a caccia e, per farlo utilizzano delle mangiatoie temporizzate, i “buzzi” in gergo. Una sorta di esca. Una pratica illegale almeno dal 2016 quando è entrata in vigore la legge 221 del 2015 che prevede una denuncia penale essendo vietato il foraggiamento di cinghiali, in un momento peraltro in cui gli animali selvatici sono in aumento e si avvicinano pericolosamente anche alle zone urbane.

La norma prevede un’ammenda da 516 a 2.065 euro, chi fornisce cibo ai cinghiali e prevede, nei casi più gravi, l’arresto da due a sei mesi. Eppure tra Umbertide e Scheggia e Pascelupo sono almeno una decina i cacciatori sorpresi dai carabinieri forestali dell’Umbria che hanno sequestrato altrettanti “buzzi”, molti quelli trovati nei boschi attaccati ai tronchi degli alberi che rilasciano cibo a determinate ore del giorno.

Nei giorni scorsi i militari dell’ambiente hanno scoperto una mangiatoia anche all’interno del Parco Regionale del Monte Cucco, ricco di risorse naturalistiche ed ambientali, habitat ideale per selvaggina ed ungulati, cinghiali compresi. Lo scopo del “buzzo” sarebbe quello di abituare i cinghiali a prendere confidenza e frequentare una precisa zona del bosco dove il cibo è assicurato. Preliminari che tornerebbero utili non appena riaperta la caccia.

I carabinieri hanno individuato i presunti responsabili che sono stati denunciati a piede libero. Già scattato il ricorso al tribunale del Riesame di Perugia per chiedere il dissequestro delle mangiatoie che rilasciano il granturco.

Eri.P.