REDAZIONE UMBRIA

Ceri, lo strappo di Gubbio "Patrimonio Unesco? Siamo pronti a fare da soli"

Dura presa di posizione del sindaco e delle Famiglie dopo l’esclusione dalla rete delle Macchine a spalla. "Stufi di sentirci sempre sotto esame".

Ceri, lo strappo di Gubbio "Patrimonio Unesco? Siamo pronti a fare da soli"

La città ed il ’Tavolo dei Ceri’ hanno preso atto della decisione del Gramas (Grandi macchina a spalla), comunicata con lettera del 12 maggio, che non esistano i presupposti per allargare la rete, riconosciuta Patrimonio Unesco anche alla Festa dei Ceri, chiudendo bruscamente aspettative e prospettive coltivate per oltre dieci anni.

Una decisione assunta per sottrarre la città e la sua manifestazione identitaria ad un mortificante percorso fatto di "esami che non finiscono mai", riservandosi di approfondire la vicenda nelle sedi competenti per ottenere riscontri, verifiche e riconoscimenti. Una situazione delicata e complessa riepilogata in una lettera unitaria inviata al presidente del Gramas, ai sindaci della rete (Viterbo, Sassari, Palmi, Nola), alla responsabile tecnico scientifico Patrizia Nardi, all’Unesco, illustrata ieri in conferenza stampa dal sindaco Filippo Stirati presenti i presidenti delle Famiglie ceraiole Ubaldo Minelli, Patrick Salciarini e Ubaldo Gini, del Maggio Eugubino Marco Cancellotti, i rappresentanti dell’Università dei Muratori Giorgio Vispi e della Diocesi Don Mirko Orsini.

Nella sua introduzione, intrisa di rabbia ed amarezza, Stirati ha ricordato: "Nel tempo mi sono confrontato con i sindaci per riaprire un dialogo e tutti, chi più chi meno, hanno dato la loro disponibilità (va ricordato che Gubbio nel 2010 aveva commesso l’errore di uscire dalla ’rete’ che aveva fondato ndc) . Ci siamo sentiti costantemente sotto esame, superato tutte le prove che ci sono state messe difronte. La sensazione è che la posizione più che del Gramas sia della dottoressa Nardi e questo non potrei accettarlo in quanto sindaco. Così viene meno la fiducia, c’è un problema di serietà, di affidabilità".

Il presidente Minelli lo segue, sulla stessa linea di pensiero: "Non chiediamo il riconoscimento, la Festa è così da secoli e si autentica da sola di anno in anno. Noi continueremo il percorso in altri ambiti, offrendo i nostri valori alla cultura mondiale. L’amarezza è comunque grande, sono stati 14 anni anche di estrema difficoltà". Gubbio ed i Ceri sono autentici anche senza riconoscimenti, questa la sintesi, e una certificazione non modifica né avvalora l’una e l’altra: è il Popolo che lo fa, rinnovandola di anno in anno.