Centro polivalente di Norcia, assolto l'architetto Boeri sul presunto abuso edilizio

La struttura fu edificata dopo il terremoto. A novembre a giudizio anche il primo cittadino

Il Pala Boeri

Il Pala Boeri

Norcia (Perugia), 12 febbraio 2020 - Il gip di Spoleto ha assolto «perché il fatto non costituisce reato» l'architetto Stefano Boeri per la vicenda legata al sequestro del centro polivalente «Norcia 4.0», realizzato dopo il sisma del 2016. Coinvolto nell'indagine come direttore dei lavori era accusato di abuso edilizio. È stato processato con il rito abbreviato. Rinviato invece a giudizio per la stessa inchiesta il sindaco di Norcia Nicola Alemanno al quale sono stati contestati i reati di abuso edilizio e falso. 

Per Alemanno l'inizio del processo è stato fissato per il 26 novembre prossimo. Il centro polivalente è stato realizzato con i fondi di «Un aiuto subito» del Corriere della Sera e di TGLa7. Secondo i magistrati spoletini, che hanno posto sotto sequestro il PalaBoeri, la struttura non poteva essere costruita attraverso le deroghe previste per l'emergenza post sisma, ma doveva essere seguito il normale iter urbanistico-edilizio. Tesi fortemente contrastata dai due indagati e dai rispettivi difensori.

«L'assoluzione dell'architetto Stefano Boeri va salutata con grande soddisfazione perché sta a testimoniare come la realizzazione del centro polivalente 'Norcia 4.0' abbia rispettato le leggi vigenti»: così il sindaco, Nicola Alemanno, ha commentato la sentenza del gup di Spoleto.

«Affronterò il processo - ha quindi detto Alemanno riferendosi al suo rinvio a giudizio - con la serenità con cui autorizzai la costruzione del centro polivalente, essendo ben consapevole dell'importanza strategica che avrebbe avuto nella ripresa della vita quotidiana di un'intera comunità sconvolta dagli eventi sismici». «L'assoluzione dell'architetto Boeri - ha concluso il sindaco di Norcia - mi induce ad avere ancora più fiducia in un esito positivo della vicenda giudiziaria che mi vede coinvolto sia in questo procedimento, che nel caso analogo di Casa Ancarano».