C’è chi contesta il patrocinio della Regione Associazioni della famiglia sulle barricate

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Come il caldo che si ripresenta sempre prima del previsto, con il sopraggiungere del Pride si accnedono le polemiche. E stavolta nel mirino finisce la presidente leghista della Regione, Donatella Tesei, presa di mira da alcuni movimenti per il patrocinio dell’ente alla manifestazione che ci sarà a Perugia sabato prossimo. "È incomprensibile la ratio della delibera di giunta con cui si assegna il patrocinio e 2000 euro al Gay Pride – affermano Family Day, Associazione Difendiamo i nostri figli Umbria

e Associazione Nazionale Famiglie Numerose Umbria –, una manifestazione che rivendica diritti come quello dell’utero in affitto recentissimamente riprovato anche da Papa Francesco e che in altre città - vedi Cremona - ha assunto modalità a dir poco irrispettose delle sensibilità altrui ed è incomprensibile anche quale sia il senso di questa scelta della giunta, che oltre ad andare in antitesi con la visione dei partiti che rappresenta, viola il patto sottoscritto con le nostre associazioni, il manifesto valoriale cioè, da noi presentato in campagna elettorale e firmato praticamente da tutta la maggioranza". E proprio da alcuni è spuntato un manifesto enorme di critica alla presidente: "Donatella, Te-Sei scordata?" si legge nella "vela". "Osserviamo come il teatrino messo in piedi dalle solite associazioni delle famiglie – ribatte Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos Lgbti – sia una mossa politica per misurarsi all’interno della compagine del centro-destra regionale. Confidiamo che strumenti importanti come il patrocinio vengano sottratti da queste piccole e dannose strategie. Bene ha fatto la presidente Tesei – conclude – a concedere il patrocinio, così come hanno fatto tanti altri comuni della regione e come succede in qualsiasi altra regione del nostro paese".