Scandalo sanità in Umbria, la Marini in consiglio il 7 maggio sul caso dimissioni

Ecco quando la Regione dovrebbe andare al voto

Catiuscia Marini

Catiuscia Marini

Perugia, 19 aprile 2019 - Martedì 7 maggio la governatrice dimissionaria della Regione, Catiuscia Marini, parlerà in Aula per spiegare le motivazioni del proprio abbandono. È questa la data decisa ieri dalla presidente dell’Assemblea legislativa, Donatella Porzi, sentiti l’Ufficio di presidenza e la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari. In un primo momento si pensava che la discussione potesse tenersi martedì 30 e invece tutti hanno praticamente concordato di allungare i tempi fino a martedì 7 maggio. Il motivo? Beh, anche se il centrodestra vorrebbe votare il prima possibile per sfruttare la scia del malcontento, è naturale che le elezioni in piena estate non farebbero comodo a nessuno.

E i consiglieri si sono comunque fatti i conti in tasca: andare alle urne a metà luglio, oltre che inopportuno, sarebbe sconveniente anche per le proprie tasche, visto che comunque un consigliere porta a casa circa 8mila euro al mese. Dal punto di vista strettamente normativo, lo Statuto regionale (articolo 64, comma 3) nella ipotesi di «dimissioni volontarie non determinate da ragioni personali», il presidente della Giunta deve motivarle di fronte all’Assemblea legislativa che, a maggioranza assoluta dei componenti, può invitarlo a recedere dalle dimissioni.

Entro quindici giorni ils presidente stesso comunica, quindi, davanti all’Assemblea se intende confermare le dimissioni o recedere dalle stesse. A quanto emerso il 7 maggio la maggioranza farà l’atto di cortesia istituzionale e politica di respingere quelle dimissioni: la Marini non verrà insomma sfiduciata dai «suoi», che motiveranno la scelta con il fatto che nella riunione dei capigruppo di martedì si era comunque deciso di andare avanti.

Dopo due settimane (il 22) Marini confermerà le dimissioni e nei successivi 90 giorni si deciderà la data del voto, pronto a slittare a ottobre/novembre, nonostante il rischio di ricorsi al Tar. Sempre dal 22 maggio prenderà la guida della Regione il vicepresidente Fabio Paparelli e qui i maligni già dicono che potrebbe tirare la volata per la candidatura di Walter Verini alla presidenza. Ma questa è tutta un’altra storia...

m.n.