Caso Dentix, 40 ternani restano a ‘bocca asciutta’

Concorda intervento dentistico urgente da 5mila euro ma si ritrova solo. a pagare le rate. La sede è chiusa. In campo anche l’associazione Codici.

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Almeno una quarantina i ternani finiti nel patatrac ‘Dentix’, la catena di servizi dentistici, con decine di sedi in tutta Italia ma che, con la richiesta di concordato preventivo, ha chiuso diversi uffici, tra cui quella ternano. Ultimo caso della serie è quello di un ternano cinquantenne, assistito dall’avvocato Federico Mattiangeli, che ha pattuito un complesso intervento dentistico al costo di 5mila euro, con tanto di finanziamento di circa 100 euro al mese, per poi ritrovarsi senza sede, quindi senza possibilità di effettuare l’intervento stesso e con le rate che continuano, al netto del mal di denti inevitabilmente persistente. Il legale ha scritto alla Dentix Italia e alla finanziaria Cofidis, entrambe con sede a Milano, chiedendo alla prima "di effettuare entro sette giorni le cure concordate, decorso tale termine il contratto di prestazioni dentistiche deve intendersi decaduto e risolto"; alle seconda si richiede invece "la risoluzione del contratto di finanziamento", in base al quale il cinquantenne ha già versato cinque rate, per un totale quindi di 500 euro, senza ottenere nulla e con il problema ai denti, non secondario, che resta irrisolto. Della questione si è occupata anche l’associazione dei consumatori Codici Terni, che assiste appunto una quarantina di persone, rimaste impigliate nella rete del caso Dentix Italia.

"Abbiamo interessato sia Dentix che le finanziarie, tra cui la maggiore che è Cofidis – spiega l’avvocato Massimo Longarini di ‘Codici’ –. Cofidis ci ha risposto esprimendo la volontà di bloccare i pagamenti delle rate, dicendosi disponibile a una trattativa, poiché ci sarebbe un soggetto terzo interessato a rilevare il gruppo Dentix. Continuiamo a monitorare la situazione".

Stefano Cinaglia