Caso-Corvi, chiesta l’archiviazione I legali della famiglia si oppongono

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La Procura della Repubblica di Terni formalizzerà la richiesta di archiviazione durante l’udienza del 7 luglio. Chiede al giudice per le indagini preliminari di chiudere i conti dell’inchiesta sull’omicidio di Barbara Corvi, scomparsa il 27 ottobre del 2009, senza lasciare tracce e senza che il suo corpo potesse essere restituito alla famiglia. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Terni, avevano portato all’arresto dell’ex marito di Barbara, Roberto Lo Giudice, rimesso in libertà dal tribunale del Riesame poche settimane dopo. Barbara sarebbe stata uccisa, secondo l’accusa, per soldi e gelosia, e poi fatta sparire. Alla richiesta di archiviazione si oppongono i legali dei familiari di Barbara, assistiti dagli avvocati Giulio Vasaturo e Enza Rando. In memoria di Barbara, proprio nei giorni scorsi, l’Osservatorio regionale sulle Infiltrazioni e l’illegalità della regione Umbria, ha dato vita all’iniziativa "Libere di essere" in concomitanza con la data di compleanno di Barbara Corvi. Fa parte dell’evento, il progetto "Lettere per Barbara Corvi", che consiste nella pubblicazione mensile di una lettera scritta da persone significative appartenenti alla società civile impegnata. "Piano piano il tuo nome è diventato una storia nella Storia, il tuo volto sorridente è apparso nelle piazze dei comuni della tua regione. Con una frase: verità ora. Chiediamo, cara Barbara, e ci rivolgiamo a coloro che si nascondono dietro silenzi troppo complici, verità: chiediamo dove sei adesso, chiediamo giustizia. (…) Chiediamo a tutte e tutti coloro che potrebbero avere informazioni utili, ad Amelia e non solo, di contattare gli organi competenti" si legge in un passaggio della prima.