Caro-vita, città strangolata da folli aumenti

Allarme di Federconsumatori sui rifiuti a peso d’oro. Inflazione al galoppo, energia +90% e pasta +22% in un anno, pane +7% in un mese

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Carburanti, gas, energia, ma anche rifiuti, pasta e farina. Aumenti paurosi, anche precedenti allo scoppio della guerra, che mettono in ginocchio famiglie e imprese già provate da due anni di pandemia. Politici e amministratori, blindati nelle dorate stanze, scherzano col fuoco. Federcosumatori chiede un immediato tavolo di confronto con Asm e istituzioni locali. "Come non bastassero gli aumenti sconsiderati del costo dei carburanti e dei beni energetici, stanno arrivando ai ternani le lettere dell’Asm che, dopo simulazioni (almeno così recita la lettera), prevede il rischio di aumento dei costi per i residenti nei condomini". Non contenti di un aumento della Tari del 27,4% tra 2020 e 2021 (il secondo più alto a livello nazionale secondo uno studio della Uil), ecco la lettera dell’Asm che paventa ulteriori aumenti. "La lettera, che tra le righe ha anche un atteggiamento minatorio – sottolinea Federconsumatori - dispensa consigli su come adottare alcuni accorgimenti per non vedere aumentata la tariffa stessa. Ma il tutto ci lascia molto perplessi". L’Osservatorio nazionale Federconsumatori calcola un impatto dei rincari sui conti delle famiglie di 1.228,80 euro annui. "Un andamento al rialzo – spiega l’associazione – trainato dall’aumento dei costi dei beni energetici. Il rialzo del costo di energia elettrica e gas si stima durerà almeno fino al secondo trimestre 2022. In forte rialzo anche il settore alimentare, senza considerare il rincaro dei mangimi e dei concimi, che faranno sentire il proprio peso soprattutto nel corso del prossimo anno. Non mancano all’appello gli aumenti nel settore del credito, con un rialzo dei costi dei conti correnti. Preoccupano, infine, gli aumenti nel settore sanitario".

"Chiediamo ad Asm e alle istituzioni – conclude Federconsumatori _ di avviare un confronto serio con le associazioni dei consumatori per cercare le soluzioni che garantiscano ai cittadini di sopravvivere". A maggior ragione perché l’inflazione a Terni galoppa: a febbraio sale a +5,5%. "La spinta è data dalla crescita dei prezzi dei carburanti, del costo di elettricità, gas e gasolio per riscaldamento che hanno raggiunto valori nettamente superiori rispetto a febbraio 2021 con rincari nel caso dell’energia elettrica quasi del 90%", spiega la commmissione comunale prezzi. Ma non solo, continua la commissione: "Il pane in città è aumentato in media del 7% in un solo mese, il prezzo della pasta continua a crescere e ha raggiunto +22,8% rispetto a febbraio 2021 e la farina costa quasi il 10% in più. I dati si riferiscono ai prezzi rilevati a febbraio prima dello scoppio del conflitto in Ucraina".

Stefano Cinaglia