"Carlo, modello di vita per i ragazzi"

Assisi, incontro sul giovane genio dell’informatica che verrà dichiarato Beato. I ricordi di chi l’ha conosciuto

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"Con Carlo Acutis potrebbe ripartire una nuova consapevolezza per sollecitare i giovani a rispondere alla vita con la vita". Lo ha detto padre Enzo Fortunato che ha moderato l’incontro sul rapporto fra Carlo Acutis e Assisi; fra gli intervenuti la madre di Carlo, Antonia Salzano, cittadini che lo hanno conosciuto, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, il vescovo Domenico Sorrentino. "Carlo è stato sempre aperto agli altri, faceva amicizia facilmente, era attento ai poveri ai quali portava, con i suoi risparmi, cibo, sacchi a pelo – ha ricordato Antonia Salzano –. Il suo direttore spirituale, padre Ilio Carrai, di Bologna, mi disse tante cose su Carlo che si sono avverate e che avrebbe avuto una missione speciale per la chiesa; quando è morto sono rimasta spiazzata perché pensavo il suo agire in terra e non avevo contemplato che la sua azione sarebbe stata dal cielo". "A livello sociale – ha aggiunto padre Fortunato –, la sua riflessione ‘Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie’, potrebbe aprire percorsi inesplorati verso l’incontro con i giovani. Rimane la testimonianza per un’esistenza rinnovata. La sua risposta alla mamma ‘Non ho bisogno di due paia di scarpe, un paio prendiamolo per i poveri", ci dice come incarnare l’enciclica ‘Fratelli tutti’". "Carlo – ha detto il sindaco Proietti – è un figlio spirituale di Francesco: perché è venuto in Assisi e si è ispirato al nostro Santo, un veicolo per raggiungere i giovani, rifondatori di un mondo nuovo". "Sono molto felice – ha concluso il vescovo–-: da quando sono in Assisi mi accorgo di essere spettatore di un disegno divino straordinario".

M. Baglioni