Cardella: "Perché non mi candido a governatore"

Il magistrato in esclusiva a La Nazione: "Mancano i tempi necessari". Ma apre alla politica

Il procuratore generale Fausto Cardella

Il procuratore generale Fausto Cardella

Perugia, 19 settembre 2019 - Alle richieste (nazionali e locali) rivoltegli negli ultimi giorni  di candidarsi alla presidenza della Regione Umbria, il procuratore generale di Perugia Fausto Cardella alla fine risponde di no. Una rinuncia che motiva nella lunga lettera inviata in esclusiva a La Nazione da cui emerge sì la volontà (futura) di impegnarsi in politica, ma con modalità diverse da quelle che i «tempi stretti» della proposta imporrebbero ora. 

Ecco il testo della lettera del procuratore generale di Perugia, pubblicata  sull'edizione in edicola oggi de La Nazione Umbria:

di Fausto Cardella *

Caro Direttore, con riferimento ai numerosi articoli di stampa che, nei giorni scorsi ed anche oggi, hanno accostato il mio nome agli sforzi di alcuni partiti politici volti ad individuare, in vista delle prossime elezioni regionali, un candidato governatore proveniente dalla società civile, desidero puntualizzare la mia posizione.  Come ho avuto modo di esprimere in un colloquio con il Suo Giornale, che ringrazio per l’ospitalità, sono sinceramente lusingato del fatto che, nel quadro di tale ricerca, da molte parti si sia pensato alla mia persona o comunque manifestato apprezzamento per quest’ipotesi di candidatura.

Sono lusingato per una duplice ragione. Innanzitutto perché, avendo avuto sempre cura di improntare il mio servizio alle istituzioni giudiziarie a principi di terzietà, autonomia e indipendenza, leggo oggi nell’interesse che mi circonda proprio l’apprezzamento per questo percorso umano e professionale, che mi ha da decenni legato all’Umbria e non già il riflesso di posizioni politiche da me mai manifestate. Giunto a pochi mesi dal congedo dalla toga, ciò è motivo di sincera, e credo legittima, soddisfazione per un servitore dello Stato. Sono lusingato, in secondo luogo, perché l’ipotesi di una mia candidatura si inserisce nel quadro di un apprezzabilissimo sforzo di rinnovare la proposta politica per la nostra Regione in base a schemi diversi da quelli consueti e attingendo altresì alla società civile. Il valore della legalità , al quale ho dedicato in questi anni molte mie uscite pubbliche (soprattutto rivolte ai più giovani), si alimenta, infatti , non solo di prevenzione e repressione del crimine, ma anche di istituzioni democratiche funzionanti e arricchite delle migliori competenze. Tutto quanto precede, tuttavia, non è sufficiente a consentirmi di rispondere positivamente alle tante sollecitazioni di queste ultime ore. Come ho avuto modo di esprimere nel colloquio prima richiamato, il passaggio da una dimensione di terzietà all’inevitabile faziosità della politica, pur legittima e persino feconda quando esercitata nel rispetto delle persone e delle istituzioni, è un passaggio delicato e laborioso per un magistrato.

È una questione di coerenza con la propria storia, ma anche di rispetto verso chi ti propone. Così come il rispetto verso gli elettori umbri mi ha indotto a valutare con rigore se vi sia il tempo necessario non solo per tale percorso individuale, ma anche per l’elaborazione, da parte di chi è estraneo da sempre alla macchina amministrativa ed ai meccanismi politico- istituzionali, di una proposta politica e programmatica all’altezza delle sfide che la regione sarà chiamata ad affrontare ed all’altezza di ciò che l’Umbria merita. Le peculiari dinamiche della dialettica politica, per giunta nelle ultime settimane inevitabilmente condizionate dai noti mutamenti intervenuti a livello nazionale, hanno fatto sì che si giungesse ad affrontare l’eventualità di una mia candidatura con tempistiche che reputo incompatibili con il percorso delineato . Non volendo per parte mia aggiungere ulteriori fattori di dilazione, preferisco così chiarire definitivamente la mia posizione anche a beneficio di tutti quanti hanno formulato il mio nome, ai quali, ripeto, va il mio più sincero ringraziamento .  * Procuratore generale di Perugia