Liste d'attesa e ticket cari: sanità bocciata

I sindacati umbri strigliano la Regione: "Ecco le nostre ricette per un servizio migliore"

Un momento del dibattito

Un momento del dibattito

Perugia, 14 luglio 2017 -   Abbattimento delle liste d’attesa, che nonostante i proclami sono ancora ingolfatissime, rivisitazione dei ticket (con allargamento delle fasce di esenzione), potenziamento dei servizi territoriali. Sono le richieste dei tre segretario regionali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Vincenzo Sgalla, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini, fatte all’assessore alla sanità Luca Barberini, durante un confronto che si è svolto al Santa Maria della Misericordia. «Vogliamo rimettere al centro dell’agenda politica il tema della salute, nella sua complessità, come diritto fondamentale delle persone così come sancito dalla nostra Costituzione», hanno chiarito i tre sindacati.   

Secondo  Cgil, Cisl e Uil, l’Umbria parte da «standard socio sanitari molto elevati, ma se non si interviene su alcuni nodi in maniera decisa, il problema della salute nella nostra regione potrebbe esplodere nel breve periodo». Ecco allora le prime proposte: rivisitazione dei ticket (con allargamento delle fasce di esenzione) e abbattimento delle liste d’attesa, da realizzare con un progetto straordinario capace di affrontare la questione delle dotazioni organiche, del possibile pieno utilizzo delle strumentazioni, anche ampliando gli orari di accesso, e con un’attenta verifica dell’attività di intramoenia, con la possibilità di sospensione nel caso in cui i tempi di attesa superino quelli consentiti. A riguardo, fondamentale per i sindacati è poi l’azione di monitoraggio dei risultati, che deve essere costante ed affidata ad un osservatorio regionale che preveda la presenza delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria. Altro nodo da sciogliere è quello delle disparità territoriali di trattamento. Qui la risposta, secondo Cgil, Cisl e Uil, sta nel rafforzamento dell’offerta di salute nei territori. «Per questo è fondamentale riconfermare il ruolo essenziale dei distretti sanitari con il loro assetto di medicina territoriale e rendere strutturale, funzionale ed ampia l’esperienza delle Case della Salute, realizzandole compiutamente in ogni Distretto ed estendendole H24».