"Mi chiamo Blu, amo il mio nome". Il caso di Milano? "L'ho saputo dal mio amico Giallo..."

Dopo il caso della bimba di Milano parla una ventenne perugina che si chiama come lei

Blu Manuali, 20 anni, ha saputo la notizia di Milano da un amico che si chiama... Giallo

Blu Manuali, 20 anni, ha saputo la notizia di Milano da un amico che si chiama... Giallo

Perugia, 24 maggio 2018  – "Sì, la vicenda di Milano l’ho saputa l’altra sera grazie al messaggino di un mio amico che, guarda caso, si chiama Giallo... ". Sorride Blu Manuali, studentessa di vent’anni di Perugia dai capelli scuri e gli occhi profondi e azzurri (anzi blu), mentre racconta come è venuta a conoscenza del caso della sua omonima, la bimba milanese di 5 mesi cui in un primo momento la Procura del capoluogo lombardo aveva impedito di avere quel nome perché «non era un nome da bambina». E l’amico che l’ha avvertita si chiama davvero Giallo, non è uno scherzo.

"Quanto accaduto a Milano mi sembra davvero fuori luogo – afferma la ventenne –, specialmente in un momento delicato come quello della neo-genitorialità che una famiglia si trova ad affrontare».

Blu, puoi dire la verità: ti piace il tuo nome?

«Sinceramene sì, mi piace davvero molto».

Non ti ha mai creato problemi o imbarazzi?

«Direi di no. Quando andavo a scuola si creavano sempre situazioni tra il comico e il leggermente imbarazzante perché molti compagni non si spiegavano il fatto che mi chiamassi così. Ma la cosa non mi hai mai messo a disagio, anzi con il tempo è stata motivo di lunghe e divertenti conversazioni anche con gente che non conoscevo».

E cosa ti chiedono?

«Se davvero questo sia il mio vero nome. Molti sono curiosi, oppure non mi credono o la buttano a ridere».

Da piccola ti hanno mai chiesto se Blu fosse un nome da donna o da uomo?

«E’ una domanda che non mi è stata fatta quasi mai. Capitò giusto una volta, quando mi iscrissi al Liceo, che una mia amica, di fronte alla lista dei nomi, avvertì la necessità di cercarmi sui social per chiariree il dubbio. Anzi, posso anche dire che molte persone che mi conoscono affermano di sentirlo come un nome ‘meno strano’ per una ragazza».

Da bambina non ti hanno mai presa in giro...

«Direi proprio mai. Ripeto, ha creato situazioni perlopiù comiche, a me diverte».

Ma magari avresti voluto un altro nome?

«Direi proprio di no. Mi va più che bene. E’ una particolarità che mi piace».

E se un giorno avrai un figlio, come lo chiamerai?

«Non mi farei problemi a chiamarlo con un nome peculiare come il mio».