Dietro le quinte della Sir Perugia: il dg Rizzuto, storia di un vincente

Cresciuto a pane e pallavolo ha messo lo zampino su tutti i successi dei club umbri fino al ‘triplete’ dei block devils

Il direttore generale della Sir Safety Conad Perugia  Bino Rizzuto (a destra) con Goran Vujievic

Il direttore generale della Sir Safety Conad Perugia Bino Rizzuto (a destra) con Goran Vujievic

Perugia, 22 luglio 2018 –Dietro il grande successo della Sir Safety Perugia, oltre ai campioni e al tecnico c’è una grande società fatta di professionisti che il vulcanico presidente Gino Sirci ha scelto accuratamente. Tra questi c’è il direttore generale Benedetto (Bino) Rizzuto. Un manager cresciuto a pane e pallavolo fin dai tempi in cui, bambino, viveva ancora in Sicilia con la famiglia. «Ne è passato di tempo da allora», dice il dg che ha militato in campionati di livello fino alla serie A1, esperienza che lo ha portato a sbarcare a Perugia, da dove non si è più allontanato, nel 1980. Stile pacato e con una grande esperienza accumulata in tanti anni di attività prima nel femminile con la Sirio Perugia (da secondo allenatore di Barbolini a dirigente dei primi successi: Coppa Italia e una Coppa delle Coppe) poi nel maschile come direttore sportivo prima della Pet company diventata poi Rpa (con la conquista di una Coppa Challenge) fino alla Sir, di cui oggi è direttore generale con un triplete nel palmares. Ai tempi della Sirio, nel ’93, l’incontro con l’amore della sua vita: la pallavolista Marianna Merluzzi, che l’ha reso padre di Lorenzo, 10 anni e Emanuele di 6. Il primo grande appassionato di volley milita già nelle giovanili della Sir. Nel 2014 anche il premio come miglior direttore sportivo dell’anno. Un Italia Sport Award che luccica nella sua bacheca personale.

Allora Rizzuto, come ci si sente a lavorare per la società che è tra le più note del volley nazionale e internazionale?

«Bene. Si lavora tanto ma con grandi soddisfazioni. Tutto merito del presidente Sirci che è il primo tifoso della squadra oltre che un gran trascinatore e motivatore cui piace vincere, sempre».

Lei, il ds Stefano Recine e il presidente Sirci. I gatti e la volpe dicono nell’operazione Leon.

«Veramente in quel caso è stata tutta farina del sacco del presidente. Ha iniziato a muoversi e ha concluso l’ingaggio che ci ha ufficializzato solo dopo parecchi mesi. Insomma, è stato tutto merito suo...».

Invece Zaitsev era arrivato qui anche grazie a lei.

«Avevo dei buoni rapporti con il suo ex manager».

Malagò ha paragonato la Sir alla Juve e Leon a Ronaldo. Un bel riconoscimento per la società vero?

«Io penso che Leon nella pallavolo rappresenta forse ancora di più, perchè è al momento l’unico, il più forte giocatore del mondo. Detto questo va ricordato che volley e calcio sono su due pianeti, economicamente parlando, molto diversi».

Ora con Leon che si unisce a un team fatto di tanti campionissimi come Snatasijevic, Podrascanin, De Cecco, Lanza & co. crescono le aspettative. I tifosi qui non lo hanno gridato come gli juventini a Ronaldo ma è chiaro che l’hanno pensato: tutti pensano alla Champion.

«Leon è un grandfissimo campione, ma resta il gruppo la vera forza. E da quello che ho visto non dovrebbe tardare a inserirsi con gli altri».

E a fare da collante ci sarà anche mister Bernardi fresco di nomina quale miglior allenatore della Superlega.

«Un grandissimo tecnico. Il suo modo quasi maniacale, che aveva per la verità anche da giocatore, di stare in palestra fa la differenza e i ragazzi lo seguono. Quando non prepara la partita sul campo è in ufficio che studia tattica e imposta le gare. insomma, un gran lavoratore».

E il presidente?

«Fortissimo. Esigente e ambizioso, gli piace vincere e sa trasmetterlo molto bene. Arrivare secondi non è contemplato».

Pare che lei abbia messo lo zampino anche nel creare questo rapporto speciale con i tifosi.

«In verità chi ha dato il primo input è stato il gruppo dei supporters di San Giustino. Oggi sono un tutt’uno con quelli perugini. I sirmaniaci sono il nostro giocatore in più in casa e non solo. Un fiore all’occhiello».

La sua Marianna è responsabile marketing di una grande azienda che produce birra. Ma la pallavolo resta dominante in famiglia. Siete ancora tentati dalla partitella fra amici?

«No, meglio di no»

L’ultima nota (dolente?) è il palasport...

«Dopo tanti anni completare le curve e ampliarlo dando corso al progetto sarebbe una grande occasione non solo per la Sir, ma per la città intera. ospitare una finale di Champion sarebbe una cosa fantastica. Ma non si può più andare avanti con rattoppi. Il progetto c’è, questa potrebbe essere l’occasione giusta...». Leon ha un contratto di due anni...

DONATELLA MILIANI