Perugia, nel bilancio dieci milioni di euro se ne vanno in fumo

Il Comune costretto a ‘cancellarli’ dal bilancio

Raccolta rifiuti

Raccolta rifiuti

Perugia, 22 aprile 2018 – Dieci milioni se ne vanno in fumo in un sol colpo. In pratica un quarto di ciò che viene richiesto ai cittadini ogni anni per la Tari (la tariffa sui rifiuti) è stato cancellato a fine 2017 con un colpo di spugna. Sono quelli che si chiamano in linguaggio tecnico "residui attivi" e che in sostanza sono crediti che il bilancio comunale si porta dietro con il passare del tempo.

Dalla discussione del Rendiconto finanziario è emerso infatti che al primo gennaio 2017 i crediti ancora da riscuotere per le bollette dei rifiuti che derivano dal 2010 fino al 2016 (la tariffa ha cambiato nome da Tarsu a Tia poi all’attuale Tari) erano addirittura pari a oltre 64 milioni e mezzo. Nel corso dell’anno Gesenu, Comune e Agenzia delle Entrate sono riusciti a riscuotere circa 11 milioni e mezzo, ma Palazzo dei Priori ha anche dovuto constatare sempre durante quei dodici mesi che di quei 64milioni era praticamente impossibile incassarne un sesto e cioè 10,2 milioni.

Il motivo? Sono passati troppi anni, sono stati fatti molti tentativi (tutti vani) alcune realtà economiche sono fallite o in condizioni di non poter più pagare. Fatto sta che quella cifra è finita al macero e per capire quanto pesa vale la pena ricordare che anche sulla Tari di competenza solo del 2017 – che vale ogni anno tra i 42 e i 45 milioni – non sono stati ancora riscossi 12 milioni.

Naturalmente tutto ciò non è affatto una peculiarità dell’amministrazione perugina, ma di molti enti locali in diverse realtà. Certo nel capoluogo la partita legata alla mancata riscossione e al ritardo sulla tariffa-rifiuti è sempre più importante. Un problema che si ripropone ormai da anni e che crea - come certificato pochi giorni fa dal Collegio dei revisori del conti - sofferenze di cassa al Comune, anche se l’anticipazione quest’anno è scesa da 23 a 13 milioni.

L’assessore al bilancio, Cristina Bertinelli, ha più volte spiegato come la crisi abbia pesantemente colpito anche Perugia: molte aziende sono fallite ad esempio, mentre altri contribuenti con il passare del tempo hanno fatto perdere le proprie tracce. Fatto sta che tutta la partita del "non riscosso" finisce poi nel calderone della Tari che viene redistribuita tra gli 80mila utenti che invece la tariffa la pagano. Da sempre.

m.n.