Bestemmia in campo e viene espulso. 'Punito' col calcio di rigore

La decisione del direttore di gara ha fatto discutere

Un arbitro in azione (foto repertorio)

Un arbitro in azione (foto repertorio)

Spoleto, 21 gennaio 2019 - Bestemmia in campo e viene punito con il «rosso» e il calcio di rigore. Ha fatto discutere quanto accaduto ieri a di BM8 Spoleto-Cascia, gara del girone C di Prima categoria. Sul parziale di 1-1, un difensore di casa, ancora nella propria area, avrebbe pronunciato un’espressione blasfema. L’arbitro ferma il gioco, va verso il calciatore e lo espelle, indicando poi il dischetto del rigore fra lo stupore generale. Regolamento alla mano la partita andrebbe ripetuta perchè per una bestemmia la punizione che si assegna è indiretta, quindi andava data una punizione a due in area e non il penalty. Del resto l’articolo 12.2 del regolamento del Giuoco del Calcio spiega come sia prevista «l’assegnazione di una punizione indiretta (e non di un calcio di rigore) in favore della squadra avversaria qualora un giocatore protesti, usi un linguaggio o dei gesti offensivi, ingiuriosi o minacciosi o compia altre infrazioni verbali». Palla al Giudice sportivo.