Bertoldi torna libero, i coniugi indagati in silenzio dal pm

Svolta dopo la sentenza della Cassazione. Revocati i domiciliari all’avvocato arrestato per corruzione. ’Cade’ il traffico di influenze .

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L’avvocato Mauro Bertoldi (difeso dagli avvocati Luca Maori e Aldo Poggioni) torna libero ma non potrà svolgere la professione di avvocato per 12 mesi mentre i coniugi accusati di aver pagato il legale e la sua socia per evitare che la casa andasse all’asta cambiano strada dopo la decisione della Cassazione e si avvalgono della facoltà di non rispondere davanti al pm di Firenze.

La sentenza emessa nei giorni scorsi dai giudici di piazza Cavour sta ridisegnando l’indagine sullo scandalo al tribunale civile di Spoleto, cassando l’utilizzo delle intercettazioni alla base dell’accusa di traffico di influenze perché disposte per altro reato, e avanzato dubbi sulla contestazione della corruzione in atti giudiziari. Una questione che ora dovrà affrontare il tribunale del Riesame. Intanto il gip di Firenze ha confermato – a suo avviso – l’esistenza del reato di corruzione per aver il giudice Tommaso Sdogati messo a disposizione i suoi poteri e la sua funzione di magistrato nei confronti di Bertoldi e della compagna Nicoletta Pompei, mentre – ha stabilito – che a fronte del "venir meno dei gravi indizi di colpevolezza per il traffico di influenze" le esigenze cautelari per Bertoldi possono essere garantite con l’interdittiva dalla professione. Secondo l’accusa Bertoldi – con la socia Pompei – si sarebbe fatto pagare da una coppia di Gubbio 11.500 euro per intervenire presso il delegato alle vendite e mettere in salvo la propria abitazione. La coppia, assistita dall’avvocato Gianni Dionigi, ieri mattina non ha risposto alle domande. "Abbiamo ribadito la volontà di collaborare con l’autorità giudiziaria ma fintanto che rimane questa situazione in cui i miei assistiti sono indagati, invece che persone offese, non riteniamo di fornire elementi alla magistratura".

Erika Pontini