Bergoglio, la gioia dei bimbi L’impegno dei più grandi

La visita del pontefice ad Assisi era ’mirata’ all’ufficializzazione del patto per uno sviluppo di pace. Ad attenderlo giovani economisti e non solo

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Tutti col naso all’insù a guardare l’elicottero che portava Papa Francesco nella zona del teatro LYrick, pronti a gridare la loro gioia per quell’incontro. I bambini e le bambine delle scuole di Assisi: del Serafico, del Convitto Nazionale, degli istituti comprensivi Assisi 1 e Assisi 2, con in mano le bandierine dei vari Paesi del mondo, non appena hanno visto il Santo Padre avvicinarsi sulla sedia a rotelle hanno iniziato il loro emozionato coro “Viva il Papa, viva il Papa“! Bergoglio non ha resistito e si è alzato dalla carrozzina per parlare con loro. "Che belle bandiere di tutto il mondo" ha detto loro e quando uno dei piccoli della Primaria di Tordandrea ha allungato il braccio con quella del Canada perché voleva regalagliela il Pontefice l’ha benedetta e l’ha invitato a tenerla. Quindi ha stretto mani e – racconta Chiara Grassi, dirigente scolastico del’Ic Assisi 2 – si è accorto che erano fredde. "Ma da quanto tempo aspettate?" si è informato Bergoglio. Quando ha saputo che erano lì da un’ora ha commentato: "Vi devono dare subito la cioccolata calda". Subito dopo il Papa ha stretto altre mani, quelle del vescovo di Assisi Domenico Sorrentino e di cinque giovani, in rappresentanza ognuno di un continente. Un gesto che ha il senso di un simbolico abbraccio ai mille partecipanti all’evento che lo attendono all’interno del teatro. Agustina Brizuela (Argentina), Sohan Francis Patrick (Sri Lanka), Maria Jordet, Norvegia, Sadia Mariano (Mozambico) e Brandon Kengmana (Nuova Zelanda) si fanno avanti, emozionatissimi, uno alla volta. Poi, dopo il saluto al cardinale Michael Czerny, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (il Dipartiento patrocina l’organizzazione di EoF) e alle autorità il pontefice sale sul palco accolto da un applauso che vale come un gigantesco abbraccio. "Fatevi sentire, fate chiasso" dice loro prima di ascoltare le testimonianze di Serena Ionta, dottoranda in Economia (Italia), Facundo Pascutto, del progetto "Cien Asís" (Argentina), Henri Totin, direttore esecutivo di Jevev (Benin), Lilly Ralyn Satidtanasarn, attivista per l’ambiente (Thailandia), Samuel Lekato, economista (Kenya), una attivista per i diritti delle donne (Afghanistan), Mateusz Ciasnocha, contadino e co-fondatore delle Farm di Francesco (Polonia) e Andrea, giovane detenuto e studente di Fisica.

M.Baglioni