Norcia: i monaci, il terremoto, la birra. "Ricostruiremo"

Il vicepriore attivissimo sul web: "San Benedetto non abbandona la sua città"

La basilica di San Benedetto a Norcia (Ansa)

La basilica di San Benedetto a Norcia (Ansa)

Norcia (Perugia), 30 ottobre 2016 - Norcia e la presenza benedettina: tutti la conoscono per la sua storia secolare, per la sua semplice bellezza (ormai scomparsa) e anche per la sua birra. Già, la birra Nursia, che con la sua vendita sostiene il monastero e le attività dei monaci, che la producono secondo le regole della grande tradizione birraria belga.

Il mondo va avanti e anche i monaci benedettini si sono adeguati ai tempi. Ecco perché stamani sono stati proprio loro  a comunicare al mondo che la loro basilica era crollata. Lo hanno fatto su Twitter (il loro account @monksofnorcia è seguito e ben curato) e sul loro sito internet it.nursia.org, molto curato sia in italiano che in inglese.

Un post senza fronzoli: "La basilica è crollata". Poi poche, chiare righe: "Stamattina, verso le 7.40, un fortissimo terremoto ha colpito la zona vicino a Norcia. Noi monaci stiamo tutti bene, ma i nostri cuori vanno subito a chi è stato colpito, e i frati del monastero cercano di capire se qualcuno ha bisogno dell’estrema unzione. La Basilica di San Benedetto, la storica chiesa costruita sopra la casa di San Benedetto, è crollata a seguito di queste ultime scosse. Che questa immagine serva ad illustrare la potenza del terremoto, e l’urgenza che noi monaci sentiamo nell’andare in soccorso di di chi ha bisogno dei Sacramenti in questa difficile giornata per l’Italia".

"Noi monaci - ha detto il vicepriore, padre Benedetto - stiamo tutti bene, ma i nostri cuori vanno subito a chi è stato colpito, e i frati del monastero cercano di capire se qualcuno ha bisogno dell'estrema unzione. Ci affidiamo come sempre alle vostre preghiere e al vostro supporto". È stato lui a pubblicare la foto su twitter.

"Noi monaci amiamo Norcia e ci impegniamo nella sua ricostruzione. Siamo sfollati come molti dei nostri vicini. Proviamo tutto il disagio e la paura delle scosse. La nostra vicinanza alla popolazione è un simbolo che vuole dare un chiaro segnale: 'San Benedetto (patrono d'Europa, ndr) non abbandona la sua città, e ci aiuterà a ricostruire!' Il terremoto, però, ci ha obbligato a fermarci, a riflettere, a vedere le cose diversamente", spiega il sito della ricostruzione. Nei progetti dei benedettini (molti dei quali sono originari degli Stati Uniti) c'era il restauro della basilica già provata dalle scosse di agosto e dei giorni scorsi. Lavori che ora dovranno essere di ricostruzione, come anche per il monastero cittadino, "dove siamo una presenza monastica per i pellegrini e i turisti da tutto il mondo".

Le iniziative non si fermano alla realtà urbana e prevedono la ricostruzione del convento di San Benedetto in Monte e la realizzazione di una sede permanente per la "nostra operazione birrificio", che produce in modo artigianale la birra: "Ci garantirà che, qualunque cosa succeda, saremo sempre in grado di vivere del lavoro delle nostre mani".