Badanti e colf, ’certificato verde’ obbligatorio. Ecco tutto quello che c’è da sapere

Il Governo ha chiarito i diversi casi che si possono presentare alle famiglie

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Il Governo ha dunque chiarito che anche colf e badanti debbono avere il green pass. Ecco allora alcuni chiarimenti. Se per cinque giorni ad esempio la badante non fornisce un certificato valido, il datore di lavoro può procedere alla sua sostituzione per 10 giorni, rinnovabili una volta? In caso affermativo, la badante da sostituire è convivente con il datore di lavoro (o con un suo familiare), deve lasciare l’alloggio alla sostituta? "Se la badante non possiede il green pass non potrà accedere al luogo di lavoro – spiega il Governo –. Resta impregiudicato il prevalente diritto della persona assistita di poter fruire della assistenza necessaria ricorrendo ad altro lavoratore. Se la badante è convivente con il datore di lavoro dovrà abbandonare l’alloggio".

Il contratto collettivo nazionale prevede, per le badanti conviventi, che il datore di lavoro fornisca loro anche il vitto e l’alloggio o, in alternativa, una indennità sostitutiva. In caso di sospensione per mancanza di green pass, si sospendono anche le componenti vitto e alloggio? La badante dovrà lasciare l’alloggio in cui vive abitualmente? "Vitto e alloggio sono prestazioni in natura aventi natura retributiva sicchè, alla luce della disciplina legale e della corrispettività del rapporto di lavoro domestico, è corretta la mancata attribuzione delle stesse in virtù della mancata esecuzione della controprestazione lavorativa".

Se la badante convivente, pur in possesso di green pass, risulta positiva, dove deve trascorrere la quarantena?

"La normativa vigente prevede il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla quarantena. Se la badante è convivente non potrà dunque allontanarsi dalla casa nella quale vive".