Apre il Festival del Libro Ma c’è il sit-in antifascista

Fuoco incrociato dopo le polemiche sul patrocinio del Comune all’evento:. Al presidio di Anti, Udi e Cgil hanno aderito 40 associazioni e sigle sindacali

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Oltre 40 associazioni e sigle sindacali hanno aderito al presidio proposto da Anpi, Udi e Cgil di Perugia e Terni per esprimere la loro contrarietà al Festival ’’Città del Libro’’ che proprio ieri ha aperto i battenti. Si sono proposti come alternativa, dando alla manifestazione il titolo provocatorio "Todi, la città dell’antifascismo": un presidio pacifico, che ha visto un centinaio di persone disporsi sulla scalinata del Tempio di San Fortunato, con letture alternate a brani musicali. Letture che hanno spaziato da Piero Calamandrei a Norberto Bobbio, da Tina Anselmi ad Antonio Gramsci, da Ada Gobetti a Sandro Pertini, Liliana Segre e Umberto Eco. "La nostra è una manifestazione voluta – afferma Camilla Todini, presidente della sezione locale dell’Anpi – sia per denunciare quello che stanno facendo le nostre Istituzioni, patrocinando e finanziando un’iniziativa dietro la quale c’è chiaramente Altaforte e quindi CasaPound, sia per mostrare la faccia dell’Umbria e della Todi che resiste, che crede nei valori dell’antifascismo e della Costituzione".

Dall’altra parte l’organizzazione del festival, l’associazione Castelli di Carta: "Una manifestazione di protesta contro un festival letterario? Un suicidio politico pubblico collettivo. Ci lascia perplessi il richiamo alla Costituzione. Cosa c’entra tutto questo con il nostro festival? Perché scomodare gli antifascisti e le antifasciste dell’Umbria? Forse che un evento che viola la Costituzione e calpesta le Istituzioni può in qualche modo ricevere il patrocinio di Regione e Comune? Noi per primi escludiamo che sia possibile. E infatti così non è: il nostro festival è una festa della cultura, dei libri e di chi verrà a trovarci. La guerra civile e il 25 Aprile non c’entrano niente".

"Non riesco a comprendere le polemiche – sostiene il sindaco Ruggiano – il festival che si presenta oggi a Todi ha firme di primissimo piano del giornalismo italiano che non sono estremisti ma sono persone di grande professionalità, di tutti gli schieramenti. Da Massimo Fini, che scrive su Il Fatto Quotidiano, Giampiero Mughini, Gian Michalessin e Fausto Biloslavo, i migliori reporter del giornalismo di guerra, Stenio Solinas, responsabile per nove anni delle pagine culturali de Il Giornale, numerosi scrittori di Libero". "Sono peraltro contento – aggiunge – che ci siano manifestazioni, anche di chi reputa di dover protestare senza averne nessuna ragione. Todi è una città liberale in cui ognuno è benvenuto se si comporta bene. Se vogliamo davvero vivere nello spirito della Costituzione, che nasce dall’antifascismo e che io interpreto come Costituzione che rifugge da qualsiasi tipo di dittatura, dobbiamo dire che la libertà di espressione e di stampa non può essere compressa da nessuno".

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