Era una sexy cubista, ora è una suora. E si racconta alle parrocchie

Anna Nobili spiegherà il suo percorso di fede il 2 giugno alla chiesa del Santissimo Cuore di Gesù a

Anna Nobili

Anna Nobili

Orvieto, 3 maggio 2016 - Da sexy cubista in locali per soli uomini a suora. Ora Anna balla per il Signore. Le strade che portano a Dio possono anche inerpicarsi sull'altezza insidiosa dei cubi di una sexy-discoteca, dove l'immaginazione ha pochi spazi in cui rifugiarsi per fantasticare sulla bellezza di un corpo femminile, ma alla fine capita di invertire la direzione mantenendo la stessa passione. E' il percorso tortuoso e umanissimo di Anna Nobili, che oggi è una suora 44 enne dopo aver lasciato la sua attività di cubista e animatrice in locali notturni trasgressivi.

Nel passaggio dagli abiti di scena molto succinti al pesante vestito azzurro delle Suore operaie della Santa Casa di Nazareth che indossa adesso, c'è il percorso di questa donna passata dai perizoma al Vangelo dopo un folgorante viaggio compiuto ad Assisi a cui ha fatto seguito un profondo cambiamento di vita, una vera rivoluzione interiore. Ospite due anni fa del Festival di Arte e Fede ad Orvieto, ora, suor Anna porterà di nuovo la sua testimonianza nell’incontro organizzato dalla parrocchia del Santissimo Cuore di Gesù e dalla diocesi di Orvieto-Todi il due giugno a Fabro Scalo.

Dopo aver abbracciato la fede, Anna ha mantenuto inalterata la passione per il ballo ed ora gira l'Italia con uno spettacolo di "holy dance" dal titolo "Danzo l'amore". «Avevo smesso di ballare - racconta suor Anna - Le suore mi hanno detto che questo era un mio carisma e che dovevo ballare. Quando poi ho preso i voti è stato lo stesso vescovo a dirmi di fondare una scuola di ballo. E io l’ho fatto".

La sua attività di ballerina di lap dance nei locali milanesi era iniziata a ventidue anni nonostante le resistenze della madre. "Senza una spiegazione logica, una notte sono andata in chiesa, in quella dove andava mia madre, ho visto giovani che pregavano e si abbracciavano felici. Dapprima sono andata via. Però poi sono ritornata ancora e ho provato a cominciare a pregare. E’ stato un percorso lungo, difficile, ma ce l’ho fatta".

La holy dance è una sua invenzione che insegna ai ragazzi e che porterà anche a Fabro. Si tratta di una danza ispirata dalla religiosità. «Credo che un danzatore prima ancora di danzare una parte, debba avere scoperto chi è, quale tesoro possiede nel proprio corpo, e aver compreso che la sua danza non può finire in una battuta di musica, ma diventa un’artista nel momento in cui, tra sudore e lacrime, scopre quale vita gli ha dato la vita, e che lui stesso diventa portatore di vita« spiega suor Anna, testimonial non comune di come possa, a volte, capitare di cambiare del tutto direzione continuando a fare in apparenza sempre la stessa cosa.