Amici della Musica, "stagione in chiaroscuro"

La presidente Anna Calabro traccia il bilancio tra difficoltà, speranze e progetti. E stasera c’è il gran finale al Morlacchi di Perugia

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di Sofia Coletti

Un grande concerto per chiudere in bellezza la stagione ’21-’22 degli Amici della Musica di Perugia. "Una stagione difficile, dai toni in chiaro-scuro, solcata da luci e ombre" dice Anna Calabro (nel riquadro), presidente della Fondazione Perugia Musica Classica. E’ lei a tracciare il bilancio in vista del gran finale che si terrà stasera alle 20.30 al Teatro Morlacchi (info e biglietti su www. perugiamusicaclassica.com).

Sul palco il violinista di fama internazionale Sergej Krylov (foto sopra) con l’Orchestra Leonore (foto sotto), ensemble di Pistoia, formato da musicisti scelti tra le più importanti orchestre e tra i migliori ensemble cameristici d’Europa. Dirige il compositore e violinista Daniele Giorgi. In programma il “Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 35“ di Pëtr Ilic Cajkovskij insieme alla Kaledonische Suite op. 54 di Hans Gál e la Sinfonia n. 3 in la minore op. 56 di Felix Mendelssohn. "Il pezzo di Ciajkovskij è di straordinaria e selvaggia bellezza, lo volevo a tutti i costi a Perugia, lo ricordo nella parte finale del film “Il concerto“" dice con orgoglio Anna Calabro.

Presidente, il concerto chiude la stagione. Come è andata?

"E’ stata una stagione difficile, con una presenza di pubblico inferiore a quella a cui eravamo abituati. Il problema è che c’è ancora molta paura per il covid, tante persone non sono tornate ai concerti, frenate dal timore dei contagi anche se di recente la situazione è migliorata, gli ultimi due concerti hanno registrato più spettatori".

Qual è l’identikit del vostro pubblico?

"La difficoltà riguarda gli abbonati storici degli Amici, per la maggioranza sono persone non giovanissime e molti di loro non ce l’hanno fatta a tornare, sono terrorizzati. In parallelo però c’è da dire che sono aumentati i ragazzi, è un aspetto molto positivo, frutto dell’attività e dei progetti di educazione all’ascolto che stiamo facendo con l’Orchestra da Camera di Perugia. Diciamo che c’è stato un cambio generazionale".

La ripartenza non c’è stata?

"Direi di no se pensiamo al 2019. Sono passati due anni difficili, si è persa l’abitudine ad andare ai concerti. Però gli ultimi dati sono incoraggianti, speriamo che nella prossima stagione si possano finalmente superare queste difficoltà che riguardano tutto lo spettacolo dal vivo".

Quali sono i progetti immediati della Fondazione?

"Abbiamo appena lanciato le selezioni per la 19° edizione del Premio “Roscini-Padalino”: in palio borse di studio per strumentisti italiani, finalizzate a effettuare corsi di specializzazione o di perfezionamento. C’è tempo fino al 15 giugno per iscriversi".

E per l’estate?

"Stiamo lavorando soprattutto per la Sagra Musicale Umbria, il nostro impegno è concentrato lì, avremo concerti straordinari".