Amanda Knox difende una ragazza accusata di aver spinto il fidanzato al suicidio

Knox: "La giovane condannata è stata dipinta come femme fatale, è un déjà vù"

Amanda Knox (Ansa)

Amanda Knox (Ansa)

Perugia, 4 agosto 2017 - Amanda Knox ha offerto in un editoriale sul Los Angeles Times il suo sostegno a una ragazza del Massachusetts condannata per aver incoraggiato il fidanzato a suicidarsi. Michelle Carter è stata condannata a 15 mesi di carcere per la morte del 18enne Conrad Roy nel 2014.

All'epoca la ragazza aveva 17 anni e aveva scritto decine di sms al fidanzato invitandolo a mettere in pratica il suo piano suicida. Knox ha scritto di avvertire un «malinconico senso di déjà vu», sottolineando che gli inquirenti hanno cercato di dipingere Carter come una 'femme fatale': un chiaro riferimento alla sua vicenda, conclusasi con un'assoluzione in Cassazione dall'accusa di omicidio della studentessa britannica Meredith Kercher, a Perugia, dopo aver trascorso quattro anni in carcere.

Knox, ammettendo che non è facile provare simpatia per Carter, ha ricordato che la stessa ragazza aveva cercato di convincere il fidanzato a cercare un aiuto per i suoi problemi psichici. E lei stessa combatteva con la depressione, la bulimia e l'anoressia. Per Knox, giudicarla responsabile di quanto avvenuto equivale a «non aver imparato nulla su come curare i disturbi che possono condurre al suicidio».