Ragazzi intossicati dall'alcol: boom di accessi in ospedale, "gli amici li lasciano qui"

Perugia, il primario Groff: "Hanno assaggiato troppi cocktail: sono spesso adolescenti"

L'interno del pronto soccorso

L'interno del pronto soccorso

Perugia, 19 giugno 2021 - Nei tre mesi precedenti al ’liberi tutti’ della zona bianca - marzo-aprile-maggio - quando ancora il coprifuoco era fissato alle 22 ma la primavera aveva fatto uscire già decine di ragazzi (e in centro si assisteva alle prime risse), ben 24 giovani e giovanissimi perugini si sono presentati al pronto soccorso dell’ospedale di Perugia con intossicazione acuta da alcol. E, di questi, ben 18 durante il week-end. In particolare tra le prime ore della sera – il post-aperitivo – e l’inizio della notte.

Due casi gravi hanno varcato l’ingresso dell’ospedale anche lunedì scorso, un ’normale’ lunedì di eccessi. «Ventiquattro casi non sono pochi considerando che a marzo e aprile quasi non si usciva. Il problema esiste, ed è evidente. Si tratta di numeri destinati ad aumentare – commenta il dottor Paolo Groff ( foto sotto ), primario del pronto soccorso –. E dobbiamo ricordare che si tratta di situazioni in cui c’è bisogno del pronto soccorso, il che significa che non è una ’normale’ ubriacatura".

Nell’ultimo periodo notate un aumento dei casi, in seguito alle riaperture? "Stiamo notando una sorta di compensazione, di effetto-molla". Che età hanno i ragazzi che arrivano? "Molti sono anche adolescenti, gli altri comunque giovanissimi. E’ difficile che un adulto si presenti in ospedale per smaltire un’ubriacatura, di solito la sanno gestire, mentre i ragazzi escono, bevono in compagnia, esagerano e arrivano da noi". Più maschi che femmine? "No, la percentuale è la stessa. Ma le ragazzine non sanno che gli effetti su di loro possono essere più dannosi: a parità di dose assunta non solo è come se avessero bevuto di più a causa del peso inferiore ma gli effetti sugli organi sono peggiori". Chi li porta? "Di solito gli amici, li mollano nelle sedie della sala d’attesa come fossero un pacco e se ne vanno perché sono spesso sono ubriachi anche loro. A volte li troviamo lì, soli e semi-addormentati. Li trattiamo e chiamiamo le famiglie". E come li curate? "In realtà non esiste una cura specifica per l’etilismo acuto. Di solito controlliamo il bilancio elettrolitico e somministriamo liquidi almeno finchè non tornano vigili e collaboranti. Persone in quello stato vanno incontro a una disidratazione importante, colpi di calore perchè andiamo verso la stagione calda, squilibri di tipo elettrolitico e alla fine complicanze importante a livello internistico". Cosa bevono? "I ragazzini cocktail, assaggi ripetuti sin dall’aperitivo poi ci sono molte situazioni in cui all’abuso di alcol si associa quello di sostanze. Ma questi sono altri casi". Quali sono i rischi maggiori dell’intossicazione da alcol? "Gli incidenti stradali: l’alcol è il principale fattore correlato e, in particolare quelli dagli esiti mortali: è un flagello sia che si tratti di motorini o di neopatenti alla guida delle auto. L’altro problema che osserviamo è la combinazione tra eccesso di sostanze o alcol e lesioni da terzi. Arrivano con il volto pestato per i pugni in intossicazione acuta".