Alberghi, ’ripresina’ ma col caro-bollette

Elisa Cesarini: "Stiamo cercando di usare i mesi estivi per rimediare al calo invernale di presenze. Agosto meno brillante dello scorso anno"

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"Il caro-bollette ci sta mettendo a dura prova e non so come ne usciremo in autunno, quando sono previsti ulteriori rincari". L’allarme è di Elisa Cesarini, presidente di Federalberghi Foligno, al giro di boa di una stagione caratterizzata dal caldo torrido e alla vigilia di un settembre che, per la città della Quintana, è da sempre un momento clou della stagione. L’andamento, stando alle indicazioni della presidente Cesarini, è in linea con la ripresa post pandemia e con il venir meno delle restrizioni. "Manca poco alla conclusione del mese – dice – e possiamo confermare un trend di un agosto in rallentamento rispetto a quello degli ultimi due anni. Il motivo?

La gente è tornata a muoversi e a viaggiare, c’è meno paura dei luoghi affollati ed è stato possibile tornare anche all’estero. Così chi poteva, dopo essere rimasto in Italia per due anni, è di nuovo tornato all’estero, lasciandosi alle spalle anni di paura e restrizioni". Il tema del flusso turistico da spalmare durante l’anno è sicuramente una priorità sul tavolo di tutti gli amministratori comunali e Foligno non fa eccezione.

Foligno va forte, come le città d’arte, in primavera e in autunno, complice un settembre che è tradizionalmente il mese della Quintana e dei Primi d’Italia. Meno bene in piena estate. "Luglio dunque è andato abbastanza bene – dice Cesarini – così come giugno. Agosto ha rallentato ma, per dovere di cronaca, occorre ribadire che prima del Covid il nostro agosto era un mortorio. Ora siamo comunque in ripresa". Una ripresa che, per gli albergatori folignati, vale oro: "Stiamo cercando di usare i mesi estivi per rimediare al calo invernale. I primi mesi dell’anno e durante l’anno infatti il business non c’è più. Non c’è più il passaggio o il breve weekend delle famiglie.

Quest’anno, inoltre, è venuto meno anche il bonus vacanze che permetteva, a chi non voleva rinunciare allo svago, il viaggio e il risparmio". In questo quadro si innesta la preoccupazione per il caro energia, che ha costretto anche le grandi strutture a dover provvedere ad un ritocco all’insù delle tariffe. Prezzi spinti in alto, ovviamente, dalle bollette e dai costi che l’albergo deve sostenere nelle sue attività, a partire dalla lavanderia. Costi che, ovviamente, sono sulle spalle di tutti gli imprenditori che, a livello nazionale, chiedono a gran voce interventi.

Alessandro Orfei