Al via i test rapidi nel laboratorio privato

"Costa settanta euro. Se il paziente è positivo lo indirizziamo al medico curante". Serve per identificare gli anticorpi al virus

Laboratorio Microbiologia Perugia

Laboratorio Microbiologia Perugia

Perugia, 2 aprile 2020 - Settanta euro è il costo di un test rapido per la ricerca degli anticopri del virus, se fatto privatamente. Una delle prime strutture sanitarie private ad avere offerto questo servizio è stata la Chirofisiogen di Perugia: "Siamo una struttura accreditata e convezionata con la Regione. Saremo operativi già da venerdì per eseguire il test con un percorso dedicato – spiega Alberto Brugnoni, della famiglia titolare della struttura –. Essendo un test rapido possiamo eseguirlo senza fare nessuna richiesta preventiva e in questo momento non ci è stato chiesto di comunicare alcun dato". Numerose sono state le prenotazioni, tanto che la giornata di venerdì è già tutta piena. "Le persone che vogliono fare il test devono prima sottoporsi ad un triage telefonico per capire se siano sintomatiche o meno, noi possiamo effettuarli solo su pazienti che stanno bene, gli altri non possono uscire di casa". Ma se il decreto del Governo ha vietato ai cittadini di spostarsi per motivi non urgenti, sottoporsi ad un test se si è in buona salute, non è un controsenso?

«Noi siamo una struttura che effettua questo tipo di esame, rispondiamo alle esigenze della popolazione, chi verrà da noi produrrà un’autocertificazione in tal senso. Abbiamo un percorso dedicato e in tutta sicurezza per svolgere questi test". E se il risultato è positivo? "Deve essere consultato il medico. dipende da quale anticorpo viene evidenziato". Come da decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, solo le strutture pubbliche, salvo indicazioni della Regione, possono effettuare sui pazienti il test molecolare, il cosiddetto tampone naso-faringeo. Diversamente non sono state date indicazioni sulle altre metodologie come, appunto, il test rapido.

Si tratterebbe in sostanza di un test rapido analogo a quello avviato dalla Regione nei giorni scorsi e acquistato in blocco di 15mila per 16 euro, come chiarito dal direttore della Protezione civile, Stefano Nodessi. Ma il rapid test viene attualmente somministrato ai pazienti sintomatici, contestualmente al kit tradizionale naso-faringeo, perchè la stessa professoressa Antonella Mencacci aveva chiarito che si tratta di esami non validati né dall’Istituto superiore della sanità, né dall’Oms. Intanto però il capitolo laboratori privati tiene banco. Dall’Unità di crisi ed emergenza della Regione è stata inoltrata una richiesta per intercettare tutti quei laboratori di analisi che possono offrire un supporto alla capacità diagnostica del test molecolare. Ma sono poche, anzi pochissime, quelle in grado di poterlo fare. Tra queste c’è il Centro diagnostico del Trasimeno e la Salvati Diagnostica di Terni una delle sette strutture sanitarie private riunite sotto la sigla Aussl (Associazione Umbra Servizi Sanitari Locali).

«Per quanto riguarda il tampone molecolare – chiarisce il dottor Paolo Pelosi – non può essere eseguito da nessuna struttura che non abbia avuto in precedenza una autorizzazione alla biologia molecolare o genetica. La diagnosi molecolare può essere quindi eseguita da particolari strutture che hanno già avuto l’autorizzazione regionale, ma siamo in pochissimi. Noi ce l’abbiamo da tre anni, ad esempio. Invece, per il test rapido, ogni struttura può eseguirlo in quanto non si utilizza solo per il Covid19". Se il paziente che non può spostarsi e non ha urgenza di carattere sanitario, che senso ha che si sottoponga ad un test? Gli accessi garantiti e giustificati sono altri- chiosa il dottor Alessandro Floridi di Analisi Crabrion, a Corciano - "Se non si hanno sintomi non ha senso andare a fare esami in strutture sanitarie. I molecolari scarseggiano, non si trovano né kit ne strumenti, come hanno problemi le strutture pubbliche ce l’hanno anche nel privato".

Regione, Prefettura e forze dell’ordine starebbero però monitorando attentamente la situazione dei laboratori privati. Alcuni controlli sono stati eseguiti nei giorni scorsi e altri potrebbero scattare questa settimana. Erika Pontini e Valentina Scarponi