Agli avvocati i vaccini “avanzati“ Infuria la polemica: "Perché a loro?"

"Serve trasparenza". Prima dose per 80 a Trestina. La Usl 1 in serata: "Allertate anche altre categorie"

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File, qualche assembramento e tante polemiche. Una domenica mattina fuori dall’ordinario a Trestina. Al Cva, dove è stato istituto l’unico Punto vaccinale di Città di Castello, dalle 8.30 del mattino si sono presentati gli avvocati del distretto dell’Altotevere: tutti con una mail arrivata sabato sera alle 21.30.

"L’Ordine degli Avvocati – si legge nel testo – è stato informato della disponibilità di 110 dosi di vaccino AstraZeneca che dovranno essere somministrare domani mattina. Gli avvocati che fossero interessati possono recarsi al punto vaccinale ove si procederà alla profilassi fino ad esaurimento del numero di dosi disponibili, secondo l’ordine di arrivo e previa verifica delle condizioni di salute".

Alla fine in 80 riescono ad effettuare l’iniezione. Ma mentre gli avvocati sono in fila, lamentando peraltro il poco tempo a disposizione avuto per la convocazione, si scatena la polemica, politica e non solo, sull’opportunità di usare le dosi di AstraZeneca ’avanzate’ proprio per la loro categoria. Il primo a prendere posizione il consigliere comunale di Tiferno Insieme, Vittorio Vincenti. "Sono contento che gli avvocati locali siano stati vaccinati, magari con le dosi di coloro che hanno rinunciato – dice –. Tuttavia resta non comprensibile come mai siano di punto in bianco una categoria prioritaria al pari di insegnanti, operatori sanitari o anziani". Quindi la richiesta di uno specifico ordine del giorno in Consiglio comunale. Subito dopo è il Gruppo consiliare del Pd a dirsi: "allibito per la gestione opaca e poco trasparente delle dosi in avanzo", e ricorda "la necessità di predisporre urgentemente una lista di sostituti". Mentre le voci si rincorrono, qualcuno decide di lasciare la fila e il posto prenotato. "Mi sembra proprio di passare avanti ad altri che ne hanno più diritto" dice una giovane avvocatessa che riununcia e torna a casa. Ma ormai il ’caso’ è esploso e con esso le polemiche. Il consigliere regionale del Pd Michele Bettarelli, arriva sul posto e tuona contro l’esecutivo regionale: "Non è possibile che non ci sia programmazione, che non ci siano criteri per i ’riservisti’". In molti chiedono liste trasparenti. Poi in serata arriva la nota della Usl 1: "Tutti i referenti dei servizi essenziali, non solo avvocati, ma anche operatori della scuola, assistenti sociali, forze dell’ordine ed onoranze funebri, sono stati allertati della presenza di alcuni posti liberi nella giornata di domenica 21 marzo e solo alcuni hanno risposto tempestivamente" è il commento sul caso-Trestina.

A rispondere all’appello,continua la Usl 1, non sono stati solo gli avvocati ma anche assistenti sociali e operatori delle onoranze funebri. Stando ai dati raccolti e diffusi dall’azienda sanitaria risultavano infatti "solo cinque" prenotazioni per il punto vaccinale su 118 disponibili a Trestina, 10 per quello di Bastia Umbra e 28 per quello di Ponte D’Oddi di Perugia. "Da qui la soluzione adottata – spiega il direttore D’Angelo – in quanto nella giornata c’erano poche prenotazioni ed alcune persone avevano disdetto".

C.Stocchi