Adolescenti sempre più ’depressi’ Ma Neuropsichiatria non ha posto

Perugia, pandemia e Dad hanno raddoppiato i casi legati a patologie autolesive e ideazioni suicidarie. Il servizio all’ex Grocco ha carenza di spazi: otto stanze per 15 operatori. E la Medicina dello Sport resta

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Le sintomatologie degli adolescenti legate ad ansia, depressione, autolesionismo e con ideazione suicidaria sono raddoppiate all’inizio del 2021 a causa della pandemia. Ma il servizio di Neuropsichiatria e Psicologia dell’età evolutiva di Perugia non riesce a far fronte a una simile emergenza perché gli spazi in cui opera sono sempre più ristretti. Un paradosso che si sta ripercuotendo sul diritto alla salute e alla cura dei minori, soprattutto di coloro nella fascia di età tra 11 e 14 anni. La struttura in questione è quella che si trova all’ex Grocco, in via della Pallotta, e a sollevare il caso è stato prima di tutto il consigliere regionale del Pd, Tommaso Bori, che spiega come "la forte carenza di spazi fisici necessari allo svolgimento delle funzioni professionali (solo otto stanze per 15 operatori), rende il servizio disagevole anche in virtù della mancanza di una sala esclusiva per le terapie di gruppo e di una sala d’attesa". Bori spiega che era previsto "lo spostamento della Medicina dello Sport (al momento al piano 0 del Grocco) nei locali da ristrutturare della palazzina Asl di Madonna Alta, e l’utilizzo degli spazi liberati per risolvere la carenza di stanze del servizio". Ma al mkmento è tutto fermo e con la pandemia i problemi si sono accentuati. Insomma, proprio quando ci sarebbe bisogno di un intervento forte di un servizio così importante per i giovani, la risposta è solo parziale, se non assente. E proprio sui problemi creati dalla Dad ai ragazzi perugini e sui servizi psichiatrici, c’e un interessante documentario pubblicato in questi giorni su You Tube curato da Letizia Biscarini dal titolo "Dimenticati a distanza: gli adolescenti e la pandemia". A raccontare cos’è accaduto Giuseppina Lemmi, Istituto comprensivo 6, Marco Fisauli e Marta Tittarelli, dell’Istituto numero 3.

E i riflessi di tutto ciò sugli 11-14 enni li ha spiegati prima di tutto Francesca Barbanera, psicologa del Servizio Asl 1 che ha detto "come l’attività della Neuropsichiatria infantile si sia modificata in questi mesi con un incremento fortissimo di sintomatologie depressive, autolesive e con ideazione suicidaria che sono raddoppiate nel primo trimestre del 2021". "La pandemia ha influito in modo negativo sui percorsi fisiologici di bambini e pre-adolescenti – ha aggiunto Claudia Ciabatta, altra psicologa che opera all’ex Grocco – e la Dad, insieme all’uso di social e chat, ha alterato il processo di crescita dei ragazzi, creando una dimensione falsificata e compromettendo i processi di costruzione della propria identità". E infine il responsabile di Neuropsichiatria e Psicologia dell’età evolutiva a Perugia, Angiolo Pierini, conferma le difficoltà strutturali : "Il nostro Servizio ha carenza di spazi, con sovraccarico di presenze e per questo insieme all’Asl 1 stiamo cercando soluzioni per far fronte a questa necessità". Senza dimenticare che in Umbria non c’è un repatro per le degenze ospedaliere di bambini e adolescenti con problemi psichiatrici, che spesso finiscono in corsia con gli adulti.

Michele Nucci