
A difesa della sanità. Raduno in piazza e corteo di protesta fino all’ospedale
Le rassicurazioni della Usl sul ripristino di alcuni servizi al “San Matteo degli Infermi“, ma soprattutto la giustificazione del direttore generale Massimo De Fino sui 37 minuti impiegati dall’ambulanza per raggiungere l’abitazione di un’anziana, nel frattempo deceduta, non placano l’ira degli spoletini che confermano sabato 23 la manifestazione per rivendicare il diritto alla salute pubblica e dire “no“ allo smantellamento dell’ospedale. L’appuntamento voluto dalle associazioni (City Forum, Tribunale del Malato, Associazione San Matteo e altre) è fissato in piazza Garibaldi e alle 10 partirà un corteo che raggiungerà proprio l’ospedale. Aderiscono i partiti di maggioranza in Consiglio comunale, Pd e M5S, ma anche parte dell’opposizione ovvero gli esponenti di “Insieme Per Spoleto“ Cintioli e Piccioni e di Forza Italia, Maria Elena Bececco, che sul tema sanità prende le distanze dai colleghi del centrodestra, mai presenti alle recenti iniziative organizzate per chiedere alla Regione e alla Usl di ripristinare al San Matteo tutti i servizi presenti prima della destinazione a Covid Hospital. La situazione delal sanità era già piuttosto critica, ma il caso dell’ambulanza arrivata in ritardo a casa di un’anziana la complica. "Le dichiarazioni del direttore della Usl 2 che ammette come sette ambulanze fossero occupate o da igienizzare nel momento in cui è arrivata la chiamata della signora, poi deceduta – dice la consigliera regionale Simona Meloni (Pd)- sono allarmanti, perché prendono atto di una situazione ma non fanno niente per invertire una tendenza pericolosa. Non si può morire in attesa di un’ambulanza che arriva fuori tempo massimo".