Perugia, 9 giugno 2014 - CLAMOROSA SVOLTA A PERUGIA: dopo settant'anni di governo di centrosinistra, crolla la roccaforte rossa. La città svolta e sceglie un sindaco di centrodestra: il giovanissimo avvocato Andrea Romizi (tra i più giovani primi cittadini d'Italia), vince il ballottaggio e stacca il sindaco uscente Wladimiro Boccali (l'affluenza a Perugia ha raggiunto il 49,35 per cento). In centro storico, dove ha stravinto Romizi (è andato oltre il 70%) subito dopo l'ufficialità dei dati, dopo la mezzanotte, si è scatenata la festa dei suoi sostenitori. «Tutti a casa... », hanno urlato le persone giunte in Corso Vannucci. Romizi li ha raggiunti poco dopo, ha ricevuto l'abbraccio della gente e ha festaggiato insieme a loro. «La prima telefonata è stata proprio quella di Boccali... », ha detto.

ARIA PESANTE, invece, nella sede del comitato elettorale in piazza Matteotti. Wladimiro Boccali ha accettato la sconfitta e si è poi congratulato con il nuovo sindaco di Perugia: «Faccio le mie congratulazioni a Romizi - ha detto in un comunicato - Il dato che emerge dalle urne é un risultato inequivocabile. Le elezioni si sono trasformate in un referendum sul sottoscritto a prescindere dai risultati concreti ottenuti in questi anni, dal progetto per la Perugia dei prossimi anni. Mi assumo interamente la responsabilità di questa sconfitta del centrosinistra. L’astensionismo degli elettori del centrosinistra ha determinato questo nostro risultato non confermandoci il consenso dato al primo turno. Evidentemente non ho saputo trasmettere un messaggio di innovazione e non ho saputo far capire i nostri contenuti programmatici. Consegno una città in attivo al mio successore a cui faccio i miei auguri».

L’UMBRIA intanto si conferma un feudo «rosso». E’ il responso dei ballottaggi nei Comuni della regione, che ieri hanno rinnovato la fiducia al centrosinistra, eleggendone i candidati a sindaco. A fronte di un’affluenza flop, determinata in gran parte dal bel tempo e dalla decisione dichiarata dei ‘grillini’ di snobbare le urne, il centrosinistra si è mobilitato chiamando a rapporto il «suo popolo» in modo da ‘blindare’ il risultato.

A Terni il primo cittadino uscente, Leopoldo Di Girolamo (Pd) ha toccato quota 59,511%, riconquistando i voti di Rifondazione e attingendo alle numerose liste civiche gravitanti nel centrosinistra. Di Girolamo (con 20,198 voti) mette fuori gioco Paolo Crescimbeni, candidato del centrodestra (13.742).

Orvieto boccia invece il sindaco uscente Antonio Concina (centrodestra), mandando in municipio lo sfidante del Pd, Giuseppe Germani. I cinque anni del governo cittadino di Concina sono stati «bocciati» dagli orvietani che hanno deciso di cambiare inquilino nel palazzo municipale.

A Foligno il sindaco uscente Nando Mismetti (Pd), sventando l’attacco dell’avversaria di centrodestra Stefania Filipponi, si conferma saldamente alla guida dell’amministrazione comunale. «Una vittoria importante che ci ripaga per il grande lavoro che la coalizione ha fatto in questa campagna elettorale che è stata molto dura sin dall’inizio», è stato il commento a caldo del sindaco Mismetti.

A Spoleto il segretario provinciale del Partito democratico, Dante Andrea Rossi, è stato sbaragliato da Fabrizio Cardarelli, candidato sostenuto da varie liste civiche e dagli alfaniani.  Cardarelli ha ricevuto 8.734 preferenze (54.8%), mentre Rossi 7.209 (45.2%)

La sfida tutta interna al centrosinistra vede in pole position a Gubbio Filippo Stirati (sostenuto da due liste civiche, Psi e Sel) che si impone sull’uomo del Pd, Ennio Palazzari, staccato di trentacinque punti.

Vittoria del centrosinistra anche a Gualdo, dove l’ex sindacalista della Cgil, Massimiliano Presciutti, ha vinto con il 53,8% mettendo all’angolo l’ex sindaco Roberto Morroni, sostenuto dal centrodestra (si è fermato al 46,2%).

Pronostici confermati a Marsciano, dove il primo cittadino uscente, Alfio Todini (centrosinistra), ha seminato col 53,4% l’avversario di centrodestra, Sabatino Ranieri (46,6%).

Bastia ha riconfermato il sindaco di centrodestra Stefano Ansideri. Niente da fare, quindi, per Simona Carosati del Pd (55,1% contro il 44,9%).