Perugia, 3 febbraio 2014 - Dopo 25 anni il Lago Trasimeno torna allo zero altimetrico grazie alle abbaondanti piogge di questi giorni. Era infatti il lontano 25 luglio del 1989 quando le acque lacustri per l’ultima volta in ordine di tempo avevano ritrovato il tanto sospirato zero idrometrico. Per l’esattezza è da ieri intorno alle ore 12,30 che il Trasimeno è tornato con il segno più, conservandolo ancora oggi alle ore 8, come registrano gli strumenti del Servizio Difesa e Gestione idraulica della Provincia di Perugia. Del resto, quella appena trascorsa è stata una settimana di piogge particolarmente abbondanti anche in Umbria, tanto che il livello del lago in soli 7 giorni è risalito di ben 19 centimetri.

“Il raggiungimento del livello di riferimento del lago Trasimeno – commenta il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi - completa il grande sforzo profuso dalle Istituzioni, Provincia in prima fila, che ha consentito di valorizzare il favorevole andamento delle condizioni meteorologiche che si è avuto a partire dal novembre 2012”. Per avere un’idea del carattere eccezionale della stagione in corso basti pensare che alla stessa data dello scorso anno il lago umbro si trovava a 69 centimetri più in basso del livello attuale. Secondo quanto rende noto il dirigente del Servizio Gianluca Paggi, come detto, analizzando i dati storici si osserva che per trovare il livello a 0 centimetri rispetto a quello idrometrico di riferimento è necessario risalire al 25 luglio ‘89. Da allora, il livello più basso si è raggiunto il 18 ottobre 2003, quando l’idrometro di San Savino segnava –185 cm. Andando ancora indietro nel tempo, per avere un’idea delle forti oscillazioni di livello subite dal Trasimeno, basti pensare che dal 1921 ad oggi il livello più basso è stato raggiunto nel 1958 con  –263 cm, mentre quello più alto si è registrato nel 1941 con +61 cm. Dal 1980 ad oggi, invece, il livello più basso è stato toccato il 18 ottobre del 2003 con –185 cm; quello più alto l’8 giugno del 1988 con +54 cm.

“Le importanti precipitazioni che in molte parti dell’Umbria e dell’Italia hanno causato ingenti problematiche – argomenta il dirigente Paggi - per il nostro lago sono state l’origine dell’inversione di tendenza che ha contraddistinto l’ultimo decennio”. Per l’Amministrazione provinciale il risultato positivo è stato raggiunto grazie “all’importante attività effettuata di concerto fra la Regione Umbria e la Provincia di Perugia che, attivando anche ingenti investimenti, ha consentito di effettuare un insieme di azioni”. Tali attività, oltre a mitigare gli effetti dovuti ai bassi livelli dei periodi siccitosi, hanno anche previsto la costante manutenzione degli immissari naturali e artificiali, consentendo di migliorare gli afflussi di acqua al lago. “L’attenta gestione da parte del nostro Ente – sono ancora le parole di Guasticchi e Paggi - del complesso sistema dei canali artificiali che intercettano le acque dei torrenti Moiano, Rio Maggiore, Tresa e Maranzano, finalizzato a convogliare le maggiori portate idriche al lago, nel pieno rispetto della sicurezza delle popolazioni che vivono in prossimità dei canali stessi, ha contribuito in modo significativo ai notevoli incrementi di livello raggiunti”. E’ il caso di ricordare che, ai fini della gestione pluriennale del lago, ora si procederà al maggiore invaso possibile, senza condizionare la sicurezza degli abitati rivieraschi, così come stabilito nel protocollo d’intesa del 1984. “L’ottima gestione idraulica della massa d’acqua – conclude il presidente - ha dunque condotto a questo storico traguardo, importante viatico per la ripresa e il consolidamento dell’immagine di questo territorio dal punto di vista economico e turistico. A ragione oggi possiamo affermare che il Trasimeno è realmente la perla dell’Umbria, tra i migliori volti con i quali la nostra regione può mostrarsi all’esterno”.