Gubbio, 12 gennaio 2014 - Non si placa la polemica esplosa dopo la trasmissione delle prime due puntate della fiction televisiva «Don Matteo», tanto che l’Associazione Maggio Eugubino, presieduta da Lucio Lupini, interpretando un sentimento abbastanza diffuso, non esclude iniziative che inquadrano aspirazioni secessioniste, presenti non da di oggi. «La Costituzione Italiana - si legge - prevede numerosi tipi di referendum: anche quello riguardante il passaggio da una Regione ad un’altra di Province o Comuni (art. 132). Pensiamoci !». Non c’entrano i ‘campanili’, ma semplicemente non è piaciuto l’atteggiamento della Regione nei confronti di una fiction che da sempre ha ottenuto share altissimi e coinvolto milioni di telespettatori.

A «Don Matteo» il territorio eugubino deve molto, ma ha a sua volta dato per 13 anni una collaborazione generosa e disinteressata, concorrendo al suo successo. La polemica, che potrebbe non escludere azioni clamorose, è conseguenza di episodi che hanno provocato «le perplessità di molti eugubini». A cominciare dalla presenza della Presidente Marini «alla presentazione della nuova serie a Roma, sorprendente e singolare dato che per le altre otto edizioni non si era mai scomodato nessuno!». E ancora: «La governatrice è stata anche sul set di ‘Don Matteo’ a Spoleto, ma nessun rappresentante regionale ha mai pensato di visitare il set nella ‘lontana’ Gubbio». Infine l’accordo Rai e Lux Vide per produrre tredici brevi video, anteprime di ciascuna puntata, per promuovere l’Umbria, «stanziando quasi 700 mila euro» per agganciare un veicolo promozionale efficace. Lo era anche ai tempi dei ciak eugubini.
Giampiero Bedini