Terni, 13 novembre 2013 - Partita da Terni, dalla società ternana Pagine Sì! Spa, la campagna nazionale contro il femminicidio si arricchisce di un'altra, prestigiosa testimonial: {{WIKILINK}}Michelle Hunziker{{/WIKILINK}}. La conduttrice, attrice e show-girl di Mediaset  ha voluto offrire la sua testimonianza nell'ambito del progetto 'Stop al Femminicidio' portato avanti dall'azienda di Terni. "Stop alla violenza di genere e stop alle chiacchiere da salotto - ha detto la Hunziker in una lunga intervista pubblicata sul sito www.stopalfemminicidio.it. - Una tematica che viene trattata come fiore all'occhiello per dire 'io farò questo', 'io farò quello' ma alla fine di leggi e di pene certe ce ne sono ben poche. Non per fare polemica, ma siamo tutti molto stufi".

Ed ha poi aggiunto: "Piccoli passi sono stati fatti: penso alla legge sullo stalking che prevede un arresto nel momento in cui si denuncia il fatto persecutorio, quello che ancora manca sono pene certe. E' quello che chiediamo e vorremmo tutti quanti". Nel corso dell'intervista Michelle ha rilasciato opinioni riguardanti il lavoro condotto da sette anni a questa parte di comune intento con l'avvocato {{WIKILINK}}Giulia Bongiorno{{/WIKILINK}}, attraverso la fondazione Doppia Difesa.

"Le donne che si rivolgono a Doppia Difesa possono scegliere l'anonimato - ha spiegato - molte delle vittime hanno la paura di dire il proprio nome, ma hanno la necessità di un consiglio legale o psicologico. Doppia Difesa fornisce questo servizio".

Nell'intervista non manca una valutazione relativa al mondo dello spettacolo e alle istanze di protesta riguardanti l'utilizzo del corpo femminile in televisione, un paragone pericoloso e da declinare con cautela per la Hunziker. "L'idea dello sfruttamento dell'immagine della donne è veramente da tenere molto lontana dalla cronaca nera, da tutto ciò che è violenza domestica, tutto ciò che è violenza sulla donna perché non ha niente a che fare con tutto questo - aggiunge la Hunziker - Una donna che decide di giocare con la propria sensualità e fa una scelta sulla propria sensualità, parliamo di qualcosa di antico come il mondo. Questa non deve essere la scusa per uccidere o per violentare, non lo deve essere". 

E per quanto concerne le vittime, uniche protagoniste di campagne e considerazioni ,"uscire dal silenzio è difficile, è vero. Ma c'è sempre al mondo una via d'uscita". Michelle Hunziker lancia un appello a tutte le donne che vivono in situazioni di intimo disagio: "C'è una cosa che non dobbiamo mai dimenticare: non siamo pazzi, non chiediamo alle donne di farsi del male. Chiediamo cautela, chiediamo discrezione, pretendiamo sensibilità. Ma un messaggio che mi sento di mandare a tutte le donne è che c'è sempre una strada per uscire dal silenzio. C'è sempre una mano tesa all'aiuto, uscire dalla violenza e dal silenzio in cui queste fanno precipitare le donne è un percorso difficile, ma possibile. Non denunciare - termina la Hunziker - equivale a ribadire ogni volta la propria colpa. L'auto colpevolizzazione è un tratto delle donne, un tratto che va scoraggiato: in questo modo si può uscire dal vortice vizioso in cui i fenomeni di violenza fanno precipitare le vittime".