Perugia, 11 aprile 2012 - Restano in carcere Iulian Ghiorghita ed Aurel Rosu, i romeni che secondo la procura hanno assassinato il bancario Luca Rosi durante la rapina in villa a Ramazzano. Lo hanno deciso i giudici del tribunale del Riesame di Perugia, ai quali ieri è stato depositato il verbale d’interrogatorio reso nei giorni scorsi dalla «bestia» Ghiorghita, che ha ammesso di aver stuprato a Pietramelina una donna di 54 anni, e di aver preso parte al tentativo di rapina del giugno 2011 a Pontenuovo di Torgiano.

I magistrati della procura Antonella Duchini, Mario Formisano e Giuseppe Petrazzini — titolari delle indagini svolte dai carabinieri del Ros — hanno inoltre depositato le dichiarazioni di Alina Agache, la prostituta amica di Ghiorghita che aveva ospitato a casa sua la banda, dopo il delitto Rosi e prima del rientro in Romania.

Dalla zona in cui abitava si vede sia la casa dei Rosi che quella di Papa. Alina Agache e Bianca Bengescu, l’ex fidanzata di Ghiorghita, verranno presto interrogate in sede di incidente probatorio, mentre nei prossimi giorni i carabinieri del Ris verranno incaricati di effettuare gli accertamenti balistici sulla Beretta calibro 9x17 rubata al ristoratore Sergio Papa, sempre durante l’assalto a Pietramelina.

Cinque colpi partiti da quella pistola, infatti, un mese dopo potrebbero aver ucciso il bancario che ha tentato di difendere la compagna Mery, forse da un abuso. Con ogni probabilità gli esami del Ris, ai quali parteciperanno anche i consulenti delle difese, inizieranno entro la fine del mese.

E’ Dorel Gheorgita, destinatario della stessa ordinanza di custodia cautelare emessa contro Ghiorghita e Rosu, ad aver ammesso di aver dormito in quell’appartamento. Il romeno ha spiegato che la sera del 3 marzo si è incontrato coi presunti complici, per andare a letto intorno alle 22.

Prima del delitto, dunque. Ricostruzione alla quale non credono i pm. Combacia tutto con il delitto, salvo l’ammissione di responsabilità. Dorel, diventato padre da poco, ha aggiunto che era tornato in Italia per comprare indumenti per il suo bambino. Perché c’erano i saldi. In realtà non ha saputo giustificare neppure l’acquisto di un pigiamino, secondo i pm — poiché aveva bisogno di contanti — era sceso in Umbria per mettere a segno una rapina.

Il giudice estensore del provvedimento Marco Verola, componente del tribunale del Riesame, nei prossimi giorni comunicherà agli avvocati Alessandro Ricci e Maria Antonietta Salis le ragioni per le quali sono stati tenuti in carcere Iulian Ghiorghita ed Aurel Rosu, che ieri mattina non sono venuti in tribunale.

Nei giorni scorsi il tribunale del Riesame aveva rigettato analoga istanza di remissione in libertà presentata da Catalin Simionescu, il presunto basista del colpo di Pietramelina quando la suocera di Papa venne violentata e il dna ha incastrato Ghiorghita che, alla fine, ha ammesso quel drammatico episodio.