Perugia, 16 marzo 2012  - Due romeni sono stati fermati dai carabinieri del Comando provinciale di Perugia nell'ambito dell'indagine sulla rapina in villa avvenuta il tre febbraio scorso a Resina, alla periferia del capoluogo umbro, e durante la quale una donna venne violentata.

I due romeni sono stati bloccati dai carabinieri mentre erano in transito su un autobus a Gorizia, al confine tra Italia e Slovenia. I due stranieri, uno di circa 30 anni e l'altro di circa 20, sono stati fermati stamane alle 7. Massimo riserbo viene mantenuto sulle indagini. Gli investigatori non escludono che i due uomini possano essere coinvolti in altri colpi avvenuti in provincia di Perugia.

Perquisizioni sotto in corso in queste ore. Sempre i carabinieri nei giorni scorsi avevano arrestato un altro romeno di 27 anni, ritenuto il basista della rapina in villa.

 

 "Riteniamo che le due persone fermate questa mattina a Gorizia siano gli autori della rapina e dell'omicidio di Luca Rosi". Cosi' il comandante provinciale dei carabinieri di Perugia, Angelo Cuneo, uscendo
dalla casa dei genitori del banchiere ucciso nel corso di una rapina a Ramazzano in provincia di Perugia.
"Lo abbiamo comunicato - aggiunge - prima alla famiglia su espressa richiesta del magistrato".

I presunti autori dell'omicidio del bancario Luca Rosi "sono due ragazzi molto giovani", ha detto  il comandante dei carabinieri della provincia di Perugia, Angelo Cuneo.   "La famiglia Rosi - ha aggiunto Cuneo - ha sentito la vicinanza dello Stato. La risposta e' stata immediata. Abbiamo sempre agito informando tempestivamente la famiglia e siamo riusciti in un tempo rapidissimo a risolvere uno dei delitti piu' efferati che si ricordino negli ultimi tempi in questa zona".

 

IL PADRE DI LUCA ROSI

"Gli assassini di mio figlio sono bestie e andrebbero assicurati alla giustizia in posti adatti alle bestie e non alle persone". Lo ha detto Bruno Rosi, padre di Luca, il bancario 38 ucciso il 2 marzo nel corso
di una rapina in villa a Ramazzano, subito dopo aver appreso del fermo dei due presunti autori del delitto. "La notizia non ci rende soddisfatti - ha aggiunto - perche' il dolore ha il sopravvento su tutto. Pero' almeno non faranno altro male".
 

Bruno Rosi ha ringraziato le forze dell'ordine. "Sono stati efficaci. La giustizia deve essere molto dura. Vorrei comunicare l'arresto a mio figlio - ha concluso in lacrime - e dirgli: stai tranquillo, queste persone sconteranno per le cose atroci che hanno fatto".

Agi