Perugia, 23 maggio 2011 - Escono da scuola sorridendo e scambiandosi battute con la complicità delle compagne di classe. Le separa qualche «luna» ma hanno gli stessi occhi, e non è difficile accorgersi che se oggi sono qui è per lo stesso motivo. Rosalba Perin Mantello, cinquantaquattrenne «sprint», e Valentina Corsi, maturanda con l’aria da teenager. sono mamma e figlia. Entrambe di fronte all’esame di Stato. Un traguardo atteso e cercato dopo gli anni trascorsi a dividersi tra lavoro e scuola serale, che hanno frequentato insieme all’Istituto professionale «Pascal».
 

Mamma Rosalba, di origini piemontesi, ha dovuto interrompere gli studi quando aveva all’incirca l’età di Valentina: «La mia famiglia, allora, aveva bisogno di me — racconta — e ho dovuto lasciare la scuola. Ma ho sempre desiderato tornare fra i banchi, e con i corsi serali oggi sono ad un passo dal diploma». Valentina studiava al «Pascal» quando, dopo un anno scolastico sfortunato, ha deciso di lasciare gli studi. Adesso lavora in una tabaccheria e fa la babysitter, ma l’esempio di Rosalba l’ha incoraggiata: «Mia madre frequentava già il corso serale e mi ha contagiata. E fa un certo effetto oggi trovarci qui tutte e due».

Per l’esame di maturità si sono preparate insieme come coetanee alle prese con una prova importante, ma con una complicità particolare: «Affrontare questa sfida come mamma e figlia può sembrare strano, ma “sotto studio” mia madre è una compagna di classe eccellente» racconta Valentina. Stessa preparazione, ma temi diversi.

Per la figlia, il saggio breve su «Amore, odio, passione», una riflessione sui grandi temi attingendo dagli spunti di “grandi” del calibro di de Chirico, Picasso, D’Annunzio e Manzoni. «Credo che il sentimento amoroso non sia più lo stesso da qualche anno a questa parte. — spiega Valentina —. Sono convinta che un tempo si vivesse l’amore in modo più profondo e nobile». Rosalba, invece, ha dribblato il tema storico («troppo vasto, ma anche “compromettente” se la commissione non la pensa come te»), e ha puntato dritto alla traccia «Siamo quel che mangiamo?». Il suo saggio breve sostiene che le abitudini alimentari degli italiani sono cambiate radicalmente.

 «Dagli anni Cinquanta a oggi il nostro modo di mangiare si è stravolto. A metà secolo, forse anche per le privazioni della guerra, il cibo aveva un enorme valore: veniva preparato con cura e mai sprecato. Mangiare è diventato solo un’abitudine — aggiunge — e ha perso il valore sociale che portava con sè. Attorno al piatto in tavola si riuniva la famiglia, era un momento di dialogo e confronto. Oggi è sempre più difficile riuscire a far coincidere i tempi di tutti per consumare un pasto insieme». La prova più temuta? «La seconda, che per noi è economia. E’ un terno al lotto» dicono sorridendo. Ma non prevedono particolari “trucchetti”: per copiare «non ho l’età— ride mamma Rosalba, ricordando un vecchio ritornello — e mi sembrerebbe di prendermi in giro. La maturità, per me, è soprattutto una sfida personale. E poi siamo preparate» conclude convinta.

Manualetti, appunti, internet, ma soprattutto i cari vecchi libri. «Il web non è roba dei miei tempi — scherza la più grande — ma sono riuscita addirittura a tirar fuori una tesina su “Gli inizi del Novecento tra bellezza e progresso”. Tutta multimediale. La verità? Io ho scritto i testi, ma la versione tecnologica è opera di mio figlio». valentina e Rosalba sognano già una festa di diploma in grande stile. Ovviamente insieme. E forse la laurea, «magari in psicologia — dice Rosalba. Era il mio più grande sogno da ragazza».