Perugia, 31 marzo 2011 - Indisciplinati. Magari non soprassano a destra e non viaggiano in tre sulla Vespa 50, però anche gli umbri alla guida hanno molto da farsi perdonare. Soprattutto sul fronte del rispetto delle norme di sicurezza. Il rapporto ‘Passi’, realizzato da Regione e Asl, dedica un capitolo specifico alle abitudini al volante di perugini e dintorni.

 

E i risultati non sono confortanti: siamo tra gli ultimi in Italia nell’uso delle cinture di sicurezza. Soltanto 75 automobilisti e passeggeri su cento allacciano le cinture anteriori e la percentuale scende a livello di ‘terzo mondo’ stradale se si prendono in esame gli agganci posteriori, utilizzati soltanto dal dieci per cento delle persone trasportate. Un risultato che cozza pesantemente con la media nazionale: l’Italia non sarà un Paese di gente ligia al dovere come la Svizzera o l’Olanda, però a livello complessivo fa meglio dell’Umbria: le cinture anteriori vengono infatti allacciate dall’82% degli italiani intervistati, quelle posteriori dal 19%.

 

Così, perugini e ternani si guadagnano la maglia quasi nera. Peggiori risultati si registrano infatti solo a Roma e in alcune regioni del Sud, prima di tutte la Campania. Va male anche sul fronte della normativa antialcol, nonostante i controlli rafforzati sulle strade e le ormai innumerevoli campagne di sensibilizzazione: nove umbri su cento hanno candidamente confessato agli intervistatori dell’Asl (sotto la promessa di mantenere l’assoluto anonimato) di essersi messi alla guida ubriachi almeno una volta nel mese precedente la compilazione del questionario.

 

La media italiana è molto simile. E attenzione: a confessare l’alzata di gomito prima di girare la chiave nel cruscotto non sono solo i giovanissimi, ma anche persone che rientrano nella fascia d’età tra i cinquanta e i sessantacinque anni.

 

Va meglio, infine, per quanto riguarda l’uso del casco. I motociclisti hanno preso consapevolezza che quel guscio in testa può davvero salvare la vita. E allora lo usa regolarmente il 94% degli intervistati. Su due ruote, evidentemente, ci si sente meno spavaldi.