Perugia, 28 gennaio 2011 - Durante i 28 minuti di colloquio attraverso la porta con l'allora tenente colonnello Antonio Cornacchia, il bandito Renato Vallanzasca si mostrò "affetto da grande paura". Particolari rivelati dallo stesso ufficiale, ora in pensione. Considerò "un affronto" il fatto che non gli fossero state messe le manette dopo essere stato arrestato a Roma dai carabinieri il 15 febbraio del 1977.

 

Una ricostruzione fatta incontrando i giornalisti al cinema multiplex Giommetti di Perugia in occasione della proiezione del film "Vallanzasca, gli angeli del male". Cornacchia, generale in pensione, ha ripercorso tutte le fasi della cattura da parte del reparto operativo dei carabinieri di Roma che in quel periodo comandava con il nome in codice di "Airone 1".

 

Vallanzasca, reduce da un conflitto a fuoco con la polizia nel quale era rimasto ferito, venne individuato in una palazzina nei pressi di una rampa del Raccordo anulare. L'ufficiale, dopo essersi qualificato, cominciò con lui un lungo colloquio attraverso la porta dell'appartamento utilizzato come rifugio.

 

"Ma non è vero - ha sostenuto - che mi insultò o che gli passai il tesserino per farmi riconoscere, come si vede nel film in questi giorni nelle sale. Disse invece che avrebbe fatto 'saltare la palazzina'. 'Dammi la tua parola d'onore che non mi fai del male', aggiunse poi. E io risposi: 'Non ce ne è bisogno...' ".

 

"La porta si apri - ha proseguito il generale Cornacchia - e Vallanzasca mostro i polsi per farsi mettere le manette ma io non le utilizzai".  Fu in quel momento che il carabiniere si accorse - ha rivelato - che anche il bandito era "affetto da paura". Ha quindi ricordato le parole di Vallanzasca una volta a bordo dell'auto dell'Arma: "Lei oggi mi ha fatto un affronto che non doveva. Mi doveva mettere le manette".

 

Cornacchia si è infine soffermato sulle polemiche legate al film. "Abbiamo visto - ha sottolineato - vittime e carnefici ma oggi questi ultimi sono costantemente alla ribalta. Anche Vallanzasca - ha concluso l'ufficiale - è tra quei carnefici ma poi sta a noi catalogarli e considerarli".