Lucia Mascino e "Il segreto della vita"

L'attrice racconta lo spettacolo che debutta mercoledì al Morlacchi di Perugia

Lucia Mascino

Lucia Mascino

Perugia, 27 feabbraio 2019 - Una donna meravigliosa e detestabile, limpida e contraddittoria, autrice di una scoperta scientifica rivoluzionaria ma dimenticata da tutti. Debutta mercoledì 28 febbraio al Morlacchi, nell’anniversario della scoperta del Dna, ‘Rosalind Franklin - Il segreto della vita’, in scena fino a domenica 4 marzo. A regalare anima e corpo alla scienziata che ha cambiato la storia della conoscenza è Lucia Mascino, attrice sempre più apprezzata e richiesta, applaudita di recente nel film di Francesca Comencini ‘Amori che non sanno stare al mondo’ e nella serie dei ‘Delitti del BarLume’ a fianco del perugino Filippo Timi con il quale ha condiviso tanti successi teatrali e artistici. Stavolta sarà sul palco con Filippo Dini, anche alla regia. «Il bello è che noi tre ci conosciamo bene e abbiamo lavorato insieme, Timi aveva proposto la compagnia dei TimiDini» dice con un sorriso. E non nasconde l’emozione e l’orgoglio per questa nuova avventura. Qual è il segreto della vita? «Era il modo di chiamare il Dna prima di scoprirlo e lo spettacolo rende giustizia alla storia di Rosalind Franklin. Nell’Inghilterra degli anni ’50, con una tecnica delicatissima fu la prima a fotografare il Dna: una scoperta assoluta che le fu ‘scippata’ dai due scienziati che poi vinsero il Nobel».  Ma come si racconta la scienza a teatro? «Non in modo didascalico. Lo spettacolo è misterioso, ha vari piani di lettura, viaggia nella scienza senza fornire troppe spiegazioni. Al regista interessano soprattutto  le relazioni tra esseri umani, le dinamiche, la fiducia, le difficoltà di dialogo. In scena io e Dini siamo come le due eliche, i due filamenti del dna». Un personaggio complesso... «Già, e non l’ho immaginato a priori, l’ho fatto nascere dal testo e poi mi sono letta la sua autobiografia: una donna abituata a difendersi, dal carattere temerario e dalla devozione totale per il lavoro. Non certo una vittima».  Che ne pensa del debutto al Morlacchi? «Emozionante, queste di Perugia sono tra le recite più preziose della tournée. Ho recitato qui tante volte, è un teatro regale e maestoso ma per me anche intimo, ho un legame affettivo forte». Ricordi del cuore? «Ne ho milioni, mescolati nella mente. Gli spettacoli con Timi, gli incontri con il pubblico di pomeriggio, le attese, i giochi in camerino. Una rosa prima del debutto di ‘Amleto’ oppure io vestita da balia per ‘Giulietta e Romeo’ che non passo per la porta. Ho l’impressione di esserci stata ieri, qui è un po’ come casa mia».