Firenze, 12 aprile 2012 - In occasione delle celebrazioni per il centenario della morte di Giovanni Pascoli, avvenuta il 6 aprile 1912, all'auditorium Attilio Monti de La Nazione si è tenuta la presentazione de "I canti di Castelvecchio". Sono intervenuti il direttore de La Nazione Mauro Tedeschini, il senatore Andrea Marcucci, segretario della commissione cultura Palazzo Madama, il sindaco di Barga Marco Bonini, il presidente della fondazione Pascoli Alessandro Adami, la soprintendente archivistica per la Toscana Diana Toccafondi.
Durante la presentazione è stato proiettato il trailer del film documentario "Pascoli a Barga" di Stefano Lodovichi e prodotto da Lorenzo Minoli. Il nostro quotidiano oggi, 6 aprile, su scala regionale, offrirà gratuitamente, insieme al giornale, la copia anastatica della prima edizione del 1903 dei "Canti di Castelvecchio".
CONCORSO DI POESIA
Se vuoi partecipare al concorso di poesia scrivici i tuoi versi (massimo 14) nei 'commenti'. Le migliori poesie verranno pubblicate su 'La Nazione'. Ecco alcune poesie già arrivate:
"PREGHIERA"
Madre Santissima,
le ombre leggere del padre
avvolto nel volto ormai di Cristo
e della madre, che immemore vaga
dolcemente, del Signore siano in pace.
Chi può lenire di quest'anima
il dolore, voce
che tìntina soave?
Lontano un rintocco di campana
squilla ultimo suono
tra le nebbie della sera:
c'è pianto di morte
e un sussulto nel cuore.
RENATO BORSOTTI
Guarda lassù, c’è una stella
che brilla nel cielo più oscuro;
la luce che emana
illumina fino al futuro.
Lassù su quell’ultima stella,
Immerso in un mondo che tace,
lasciati le angosce e gli affanni
io voglio trovare la pace.
Tu mia unica stella
apparsa nel giorno che muore
regala a quest’anima stanca
un ultimo istante d’amore.
GIOVANNI MALEVOLTI
Donami ti prego ancora il tuo sguardo,
su quelle scale che guardan lontano,
portami ove il sole a scendere è tardo,
dove io e te passiamo il giorno per mano.
Non rider ti prego se ti sogguardo
ogni istante, appena posso, ma invano,
perché io tento quel futuro beffardo
che il mio viaggio vuole rendere vano.
E anche ora che devi scappare
e leggiadra stai salendo le scale
la mia mente, con te, prova a volare.
Ma in cima, in cima mi dai il tuo finale
sguardo e mi pare, mi par di guardare
che il mio corpo è lì, lì con te che sale.
ALBERTO PARISI
"A LATO DELLA CONFEZIONE"
Ne ho conosciuti tanti,
sapevano più di me
ed io pensavo a
chi inizia,
chi finge,
chi assorbe,
chi porge l'altra faccia,
chi soppesa l'evidenzia,
l'insolenza,
la decadenza,
l'onnipotenza,
la renitenza,
l'impotenza,
l'arroganza,
il male di panza,
il bene che avanza,
solo nella stanza
con la militanza
della mia
comprensibile
incoerenza
mentre guardavo
sorridente
la loro data di scadenza.
Una mattanza
senza
alcuna
penitenza.
LUCA DEL CAMPER
"EUTANASIA"
I tuoi mezzi sonni
che si perpetuano irriverenti
di fronte
a quelle maledette forme a colori
che ti consigliano
di finire,
il ciclo vitale
non più legato all'ombelico
dei malinatali,
ma libero
di luce, di pioggia, di neve,
riflessi unici
nelle orbite ristretti
fuggi, fuggi
mio fiore senza più petali.
BOSIO1970
"IN RIVA ALL'ARNO"
Tra i cespugli ove i pescatori
siedono immoti,
m'apparve una mattina
una figura in riva all'Arno
snella e così bella
ch'io mai vidi.
Pareva un'allodola,
tanto era leggera e aggraziata,
bella e gentile.
In quella frescura che innamora,
il puro candore dei suoi occhi
m'accecarono:
come il fuoco dell'amore.
UMBERTO DE VITA
"LA LUCE"
Non importa se il tempo passa
Non cercherò in te
l'immortalità
o l'eterna giovinezza.
Non mi stupirò
dei tuoi capelli bianchi
o del passo più lento
o della mano rugosa.
Spierò solo che nei
tuoi occhi anche stanchi
si accenda sempre
la luce quando
si posano su di me
CHANTAL MAZZACCO
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