Grosseto, 8 febbraio 2012 - Tra le tante cose dette dal comandante Francesco Schettino, all’indomani del disastro della Costa Concordia all’Isola del Giglio, c’è stata anche quella che lui sarebbe andato a sbattere contro l’ormai tristemente noto scoglio «Le Scole», in quanto non segnalato dalle carte nautiche.

La cosa non solo non corrisponde a verità ma al contrario, (come abbiamo avuto modo di sapere grazie all’intervento sulle colonne di questo giornale da Armando Schiaffino, che dell’isola è stato anche sindaco), la presenza di questo scoglio è risaputa da sempre, come peraltro testimoniato dalle antiche carte.

Gli amanti dell’immersione, sport che nell’Isola del Giglio ha una delle sue mete più ambite e affascinanti, sanno che in questi fondali sono ancora ben visibili i resti di una triremi romana. Inoltre il nome stesso, Le Scole, trae origine proprio dal latino «ad scolum», ovvero andare verso la propria rovina. Infine il compianto Mauro Mancini, indimenticata firma di questo giornale, nell’ormai lontano 1961 scrisse un portolano «Navigare lungo costa», dove appunto indicava la pericolosità per navi e barche in quel punto dell’isola.

Se tutto questo ancora non bastasse c’è un’ulteriore scoperta. Andando all’ufficio del catasto, o consultando on-line le mappe digitali, si scopre infatti che «Le Scole» sono accatastate, per la precisione al foglio 37, particella 160, con tanto di proprietario, dal momento che lo scoglio è intestato a una signora, ora defunta. E in effetti Le Scole sono l’unico scoglio presente sull’Isola del Giglio che sia di proprietà privata. Quindi uno scoglio conosciuto, e anche temuto fin dall’antichità, e addirittura accatastato.