Firenze, 27 settembre 2011-  Gino Bartali avrà un albero col suo nome nel giardino dei Giusti del Mondo, creato a Padova per commemorare quanti hanno avuto il coraggio di opporsi ai genocidi anche se non coinvolti in prima persona dal crimine.

 

L'indimenticabile ciclista aveva svolto mansioni di ''staffetta'' in bici, tra la Toscana e l'Umbria, durante la Seconda Guerra Mondiale, portando documenti utili ai cittadini ebrei per sfuggire alla persecuzione nazista .
L'albero di Gino Bartali sarà piantato vicino a quello di altre personalità: Sofija Binkien‚, Eros Borile, Vito Giorgio, Vito Misuraca, Tullo Centurioni, Fethiye €etin, Anatole France, Gabriele Moreno Locatelli, Emilia Marinelli Valori, Chiune e Yusiko Sugihara.

 

La Casa dei Giusti di Padova ricorda coloro che, a partire dal XX secolo, hanno rischiato la vita per contrastare la cultura del genocidio. Il 2 ottobre, in occasione della quarta giornata dei Giusti del Mondo, si terrà una cerimonia solenne per piantare gli alberi del 'Giardino'. Inoltre sarà presentata la prima tappa del 'Cammino' in onore dei Giusti, un percorso di una trentina di chilometri che collega Padova al mare Adriatico.
 

 

"Non è una cosa comune riconoscere l'impegno di coloro che con enorme coraggio hanno saputo salvare altre persone, molte volte dando la vita - sostiene il sindaco Flavio Zanonato presentando l'evento -.
Quest' iniziativa proposta da Giuliano Pisani e realizzata in questi anni, consente, quando si ricordano i momenti drammatici della nostra storia, di riflettere sul fatto che ci si può opporre, che il destino non è
inevitabile, che anche nelle situazioni più difficili si può fare qualcosa per gli altri. Il monumento che si trova nel Giardino dei Giusti mostra come la follia può piegare a un ordine. Sopra, sulla collinetta, gli alberi e il Cammino dei Giusti, ricordano che la storia è fatta di crimini ma anche di tanta generosità".

 

Il vice presidente del comitato scientifico Pisani ha ribadito che: "Il Comune nell'ambito del progetto internazionale denominato 'Padova, Casa dei Giusti', in inglese 'Padua, Home of the Righteous'  promuove il rispetto dei diritti e della dignità dell'uomo, facendosi portavoce delle persone che, ascoltando la propria coscienza, si sono opposte ai genocidi o ne hanno denunciato l'aberrazione. Il loro esempio comunica, a tutti, e in particolare ai giovani, la libertà che ciascuno di noi possiede nel momento in cui è chiamato a decisive scelte etiche. E in tal senso il motto del Giardino dei Giusti del Mondo è una frase di Hannah Arendt: si può sempre dire un sì o un no".