Calcio, Serie B, C e D col fiato sospeso. C'è il consiglio federale decisivo

Ma le anticipazioni parlano di scelte ancora rinviate

Francesco Ghirelli

Francesco Ghirelli

Firenze 19 maggio 2020 – Siamo davvero a poche ore dal giorno decisivo oppure no? Mercoledì, alle 12 è in programma l’attesissimo Consiglio federale della Figc che dovrebbe dare gli input necessari per la ripartenza o la conclusione anche di serie B, C e Dilettanti. Usiamo il condizionale perché sin qui la tattica prevalente è stata quella di calciare il pallone in tribuna, usando una metafora calcistica più che mai calzante all’argomento. L’unica che ha preso posizione finora è stata la Lega di serie C che ormai da settimane la sua proposta l’ha formalizzata con il voto dei club di cui ha preso atto il presidente Francesco Ghirelli: stop al campionato, promozione delle tre prime dei tre gironi (Monza, Vicenza e Reggina) che erano peraltro in largo vantaggio, blocco delle retrocessioni e dei ripescaggi dalla serie D.

Per la quarta promossa in B prevista dal format, la Lega di serie C ha optato per il no alla loro disputa indicando la squadra che dovrebbe essere promossa in base al coefficiente partite giocate e punti fatti. I numeri hanno detto Carpi per lo 0,01 % ed è facile immaginare il risentimento delle tre seconde attuali dei gironi vale a dire Carrarese, Reggiana e Bari. Il Carpi (ora terzo) sopravanza in questa graduatoria la Reggiana che di punti ne ha fatti di più ma con una gara in più.

I club esclusi a questo punti i playoff ristretti li vorrebbero giocare magari in sede unica, così come la Ternana ha chiesto di giocare in gara secca la finale di Coppa Italia di serie C contro la Juventus Under 23. Un altro motivo di contestazione che inciderà tantissimo (vista la forza dei voti del presidente Cosimo Sibilia) è quello portato avanti dalla Lega Nazionale Dilettanti. La serie C accetta la promozione delle nove squadre che erano al comando di altrettanti gironi della serie D (tra queste Lucchese e Grosseto) ma come detto non vorrebbe ripescaggi e le seconde della serie D non ci stanno, specialmente chi ha speso tanto come Foggia, Savoia ma anche chi era a stretto contatto dalla vetta (un solo punto) come il Prato. C’è quindi da trovare un accordo tra C e D e allora si potrebbero aprire due scenari.

Una serie C per una stagione, la prossima, allargata (da 65 a 72 squadre con 7 ripescaggi dalla D) e un format a 4 gironi di 18. Oppure l’anticipo della riforma da tempo annunciata. In questo caso ci sarebbe una serie C “elite” a 20 squadre con le altre 45 in una sorta di C con status semi-professionistico dove troverebbero posto dalla D fino a un massimo di altre 15 società (oltre alle 9 prime), per un format a 3 gironi di 20. Servono tempo e condivisione per questo progetto ed è un problema. E alcune società come la Carrarese sono critiche perché con l’ipotesi di 4 promozioni col criterio scelto dalla Lega di C “si equipara una squadra ora seconda alla ventesima”.

Mentre le società di serie C hanno avuto l’ok per cassa integrazione e rinvio di adempimenti fiscali c’è da dire che si attende anche la decisione della B per capire se da questo campionato ci saranno o meno retrocessioni, opzione necessaria per poter arrivare a trovare un format per la prossima stagione. Insomma, un bel rompicapo. Un dedalo dove debbono incastrarsi legittime aspettative e interessi singoli oltre che generali. In questo quadro in piena evoluzione le anticipazioni di stamani de La Gazzetta dello sport non sembrano essere particolarmente incoraggianti. La ‘rosea’ dice chiaramente che mercoledì il presidente federale Gravina è probabile “non affronti il tema dei piani B (playoff e playout) e C (criteri per le decisioni da prendere in caso di sospensione definitiva). Il presidente federale vuole tenere il punto anche sugli altri campionati professionistici nonostante la richiesta della Lega di C di dichiarare chiusa la stagione e di ufficializzare le squadre promosse in B.

La B che col suo presidente di Lega Mauro Balata, è tornata a chiedere a chi guida il movimento di mettere mano a quelle riforme necessarie per tenere in sicurezza il sistema e per questo non più rimandabili”. Da Balata sempre secondo la Gazzetta arriva anche un plauso “alla decisione della Lega Nazionale Dilettanti e al suo presidente Cosimo Sibilia di attivarsi da subito in questa direzione». La Gazzetta chiude il suo pezzo evidenziando che, il consiglio federale di domani dovrebbe invece procedere allo stop definitivo dei tornei dilettantistici. Non resta che attendere.