Il presidente della Spal : "Chiesa, ti chiedo scusa"

Mattioli fa marcia indietro dopo le pesanti accuse al termine della gara con la Fiorentina. "Ho telefonato a Federico, è un patrimonio di tutti"

Federico Chiesa durante Spal-Fiorentina

Federico Chiesa durante Spal-Fiorentina

Firenze, 21 febbraio 2019 - Il gesto è arrivato dopo le pressioni. La rabbia e la delusione, del resto, avevano fatto andare su tutte le furie il giocatore, come suo papà Enrico. Ma anche la Fiorentina, tutta. Oltre ai tifosi. Accuse pesanti e false quelle con cui, domenica sera, a Ferrara, il numero uno del club emiliano, aveva cercato di sfogare la sua delusione per il ko contro i viola. Così, dopo le telefonate di scuse, quelle ai dirigenti viola, da Cognigni a Antognoni, il pressing de ’La Nazione’, martedì il presidente della Spal, Walter Mattioli ha chiamato direttamente Federico Chiesa. «Lunedì avevo parlato con la società Fiorentina – ha spiegato ai microfoni di Sky – e ieri sera. (martedì sera, ndr) anche con Chiesa e gli ho spiegato. Eravamo molto, molto, molto, molto, molto arrabbiati: ho sbagliato a tirare in ballo la Fiorentina che ha fatto la sua partita, una bellissima partita, e il suo capitano. Perché ha giocato come sa giocare e non è stato giusto, come invece ho fatto, parlare di poca serietà».

Tra le accuse che, al termine della gara, erano state mosse dal dirigente al giocatore viola c’era stata anche la «dote nell’inventarsi falli da rigore» ma la marcia indietro è arrivata immediata, dopo che anche Sebastien Frey, ex portiere della Fiorentina si era mosso in difesa del giovane calciatore. E così pubblicamente, come pubblica era stata l’accusa, è arrivato il dietro front: «Chiesa non è solo il capitano della Fiorentina ma è anche un patrimonio del calcio italiano, uno dei nostri giocatori più rappresentativi, quindi mi sono scusato proprio perché mi dispiace». Discorso diverso, spiega Mattioli, è l’assegnazione del rigore: «Per noi non c’era assolutamente, quindi l’arbitro aveva visto bene. Il regolamento parla di correzione «un chiaro ed evidente errore dell’arbitro» che a mio giudizio non c’era. Non accettiamo questo tipo di dinamica di Var, qualcosa deve essere modificato, cambiato. E comunque se dopo il fallo il direttore di gara avesse fermato subito il gioco, probabilmente tutto quello che è successo non sarebbe accaduto. E’ proprio brutto, ci siamo sentiti presi in giro non tutelati». Chiesa, dal canto suo, resta concentrato sul campo. Non è la prima volta che riceve un... trattamento simile, basti ricordare l’intervento di Gasperini, prossimo avversario il 27 febbraio nell’andata della semifinale di coppa Italia, eppure non se n’è mai curato.

E adesso, per archiviare il caso, la Fiorentina punta a ottenere un chiarimento anche da Vincenzo D’Amico e Sebastiano Nela, autori di commenti molto negativi sul presunto atteggiamento di Chiesa in campo.

Ha collaborato Francesca Bandinelli