Pistoiese, le parole dopo la retrocessione

Il presidente Ferrari, lo sponsor Vannucci e il diesse Dolci commentano a caldo la caduta in D della squadra arancione

Orazio Ferrari, in tempi felici: oggi ha riportato la Pistoiese tra i dilettanti

Orazio Ferrari, in tempi felici: oggi ha riportato la Pistoiese tra i dilettanti

Gorgonzola, 2 maggio 2021 - Presidente, sponsor, direttore sportivo. Tre voci nel dopo-Giana Erminio – Pistoiese, tre voci a caldo dopo l’ennesima sconfitta stagionale che ha decretato il malinconico ritorno della Pistoiese tra i dilettanti. Una domenica brutta, bruttissima, degno finale di un’annata orribile, tra le peggiori della storia centenaria della Pistoiese. Se non la peggiore in assoluto, visto che è capitata proprio nell’anno del Centenario di fondazione della società, quando tutti si sarebbero attesi di fare un po’ di festa (anche per attenuare il clima di continua, terribile emergenza sanitaria. È pur sempre sport…). Alla fine dell’incontro di Gorgonzola, perso 2-0 senza attenuanti contro la Giana Erminio, il presidente Orazio Ferrari ci mette la faccia. A differenza di altre occasioni, si presenta in sala stampa per parlare.

“È un giorno molto triste – sospira con un filo di voce –, la conseguenza di un girone di ritorno pazzesco, nel quale abbiamo conquistato soltanto 9 punti. Abbiamo perso anche l’ultima possibilità, l’ultimo treno… in settimana valuteremo il tutto e, magari, torneremo a farci sentire”. Alle domande prova a rispondere cercando le parole giuste, ma non è una situazione semplice, così, a caldo. “Abbiamo avuto un buon recupero alla fine del girone di andata, poi siamo precipitati. Era impensabile, però, disputare un girone di ritorno in questo modo. Evidentemente sono stati fatti degli sbagli, una serie di errori pesantissima. La squadra ha mostrato molti limiti e non è un caso che sia mancata nei momenti decisivi, come oggi in Lombardia (ieri per chi legge, ndr), e abbia perso così tante, troppe partite. La retrocessione pesa come un macigno (e chissà se rappresenterà anche il capolinea della sua presidenza, ndr)”.

Da un Ferrari che pare un pugile suonato a uno dei primi tifosi arancioni. “Che cosa provo? Un senso di impotenza – afferma lo sponsor Vannino Vannucci –: un’annata sportiva così non si poteva immagine neppure nel peggiore degli incubi. Ci sono state attese (di lotta al vertice, ndr) alimentate la scorsa estate… certo, si pensava di poter disputare un buon campionato, si è capito subito, però, che non era stata allestita una formazione per vincere il torneo, ma neanche una compagine sconclusionata. Sono affranto: una stagione nata male e finita peggio. Un eventuale ripescaggio? Per essere ripescati, occorrerebbe che qualcuno fallisca. Mah, che dire così su due piedi: speriamo in un ‘miracolo’, me lo augurerei soprattutto per i tifosi, per la città. Per Pistoia. Sotto il profilo della gestione, siamo una delle migliori realtà, no?”.

Torna sul recente passato. “Se riflettiamo, la sconfitta con la Giana Erminio era stata anticipata dal ko interno con il Grosseto: in queste due gare abbiamo toccato il fondo. C’è modo e modo di perdere: abbiamo scelto quello peggiore”. E ora? C’è da fermarsi, riordinare le idee, rimboccarsi le maniche e ripartire. Ma ci sarebbe da farlo con persone motivate, determinate, concentrate. Come avrebbe detto el Paron Nereo Rocco, chi ha paura, resti sul pullman. Se no, si va in campo, metaforicamente, a dare tutto quello che si ha in corpo.

Giovanni Dolci parla già con l’aria di chi sa che tra pochi giorni toglierà il disturbo, pagando la stagione fallimentare della squadra. Il direttore sportivo ex Siena, incalzato dalle domande dei giornalisti, risponde in modo laconico. Ma a caldo non è facile parlare e di conseguenza bisogna apprezzare la sua buona volontà: certo avere allestito un simile organico, con la supervisione del presidente Ferrari, rimarrà una macchia nel suo curriculum vitae. Difficile da cancellare.

“Avevamo fatto una buona settimana pre-match e abbiamo fatto un buon primo tempo. Nel secondo, invece, non abbiamo dato l’impressione di potercela fare”. E ancora. “È difficile commentare a caldo, perché c’è tutta una serie di sentimenti, siamo arrabbiati. Certo, abbiamo fatto tutti degli errori. E a gennaio la squadra non si è rinforzata”. E questo è il punto: grave. Anche i tre cambi in panchina non sono sembrati apportare miglioramenti. A questo proposito si lascia scappare. “In effetti, anche gli allenatori…” lasciando sospesa la frase. Il finale è in stile Monsieur De Lapalisse. “A caldo, dopo una retrocessione, è difficile dire se è possibile salvare qualcosa. È stata una stagione negativa”. Prosit. Gianluca Barni