E' morto Vendrame, il "George Best italiano". Giocò a Siena, era amico di Piero Ciampi

Genio e sregolatezza, controcorrente in campo e fuori, è stato un grande talento inespresso del nostro calcio

Ezio Vendrame (Ansa)

Ezio Vendrame (Ansa)

Firenze, 4 aprile 2020 - Il mondo del calcio perde uno dei suoi protagonisti più geniali e controcorrente: è morto, a Treviso, Ezio Vendrame,  72 anni, ex calciatore (ala e mezzala)  di Vicenza, Napoli, Padova e Udinese e anche del Siena, con cui ha disputato il campionato 1969-70 segnando un gol in 31 oresenze. Giocatore di grandi doti tecniche, era considerato il George Best italiano, genio e sregolatezza in campo e fuori, intellettuale impegnato e scrittore. Viene paragonato anche a Sivori e all'argentino Kempes. La sua scomparsa non sarebbe legata, secondo le prime informazioni, al coronavirus.

Oltre alla militanza nel Siena (in un campionato non proprio indimenticabile: i bianconeri retrocessero in Serie D) il legame con la Toscana per Vendrame è stato rappresentato dalla grande amicizia con il poeta e cantautore livornese Piero Ciampi. Di lui Vendrame diceva: "Piero… è stata la persona che ha segnato la mia vita, l'ha stravolta. Se già prima mi sentivo un ostaggio del mondo del calcio, dopo la cosa fu ancora più forte. Piero è stata la persona che ha dato senso alla mia vita”. E poi ancora: “La definizione che mi diede Piero Ciampi sull’amore è capire la sofferenza di chi ti sta vicino. Talmente grande che ho quasi paura a dire di amare qualcuno. Di solito siamo egoisti quando amiamo”.

Resta memorabile l'episodio del 1976 quando a Padova, durante una partita, interruppe il gioco per andare a salutare l'amico poeta che aveva appena scorto sulle tribune. Più tardi avrebbe commentato: "Una partita di calcio è poca cosa di fronte a un poeta".