Fiorentina: Pjaca-De Paul, derby sulla fascia

Corvino preferisce il croato. Trattativa (a doppio filo) con l’Udinese

Marko Pjaca con la maglia della nazionale croata

Marko Pjaca con la maglia della nazionale croata

Firenze, 22 giugno 2018 - Corvino è a Milano e i confronti di mercato si intrecciano in entrata e uscita, è ovviamente il primo flusso quello che interessa di più e vengono segnalati contatti molto fitti con l’Udinese. Piace a Corvino l’esterno/trequartista argentino Rodrigo De Paul (classe 1994) e ancora di più è certo l’interesse per il portiere Alex Meret (1997). Una doppia trattativa nella quale si intrecciano anche i nomi di altri giocatori viola in uscita (Eysseric, forse Saponara), anche se l’Udinese ha messo in chiaro che non mancano le offerte cash da altre società, soprattutto per il portiere. Cifre alte, armarsi di zeri e presentarsi.

Concorrenza dura da superare, soprattutto se l’approccio è quello per un prestito con obbligo di riscatto, e il sospetto è che per il ruolo di portiere – pur considerando sincera la stima che ha per Meret – Corvino abbia in canna qualche colpo di riserva, magari all’estero. E’ molto più caldo l’argomento dell’attaccante esterno, uno dei tre ruoli che il direttore generale dovrà riempire con titolari di «qualità ed esperienza».

Quanta ne ha Marko Pjaca? Non molta (è un classe 1995), ma nessuno dubita della sua grandissima classe, al netto dell’infortunio al ginocchio che gli ha fatto perdere molti mesi nella Juve (seconda parte di stagione all’Eintracht, 7 presenze e due gol). Corvino insegue Pjaca da tempo, avrebbe voluto portarlo al Bologna il primo anno, ma poi il valore dell’attaccante croato si impennò. Tentativo anche la scorsa esate, quando Corvino cercò di coinvolgere Pjaca all’interno della trattativa con la Juve per Bernardeschi: la società bianconera aveva dato l’ok, fu il giocatore (che stava recuperando dall’infortunio ai legamenti del ginocchio) a opporsi, sperando di potersi ricavare spazio all’interno della squadra bianconera. prospettive poi ammainate e trasloco in Bundesliga. Ora al mondiale nuova vetrina, Corvino sta insistendo con un pressing che possa metterlo al riparo da nuovi, eventuali balzi verso dimensioni non avvicinabili.

Ieri clima positivo all’interno del Cda viola alla luce dei conti, con oltre 35 milioni di attivo (se al lordo delle tasse sarebbero stati 55). Confermate le anticipazioni sulla volontà di investire nel nuovo centro sportivo che diventerà in tempi molto più rapidi rispetto al nuovo stadio – praticamente mai menzionato durante il Cda – la casa del settere giovanile viola: spesa prevista quasi 25 milioni, l’attivo a disposizione di Corvino per il mercato si ridurrà in modo netto. Con qualche variabile (cessioni, possibile rientro di soldi per Rebic che nel frattempo sembra diventato un giocatore super). Da sottolineare anche che il monte ingaggi della prima squadra, attualmente fermo a 36 milioni, potrà avvicinarsi al 45. Un margine di manovra in più per il direttore generale viola.