Superbowl, vincono i Tampa Bay Buccaneers. Tom Brady nella leggenda dello sport

La finale di football americano diventa una partita di tanti record infranti. Il quarterback ex New England Patriots vince il suo settimo campionato

Brady abbraccia moglie e figlia

Brady abbraccia moglie e figlia

Firenze, 8 febbraio 2021 - I Tampa Bay Buccaneers vincono il Superbowl numero 55 travolgendo in casa a Tampa i Kansas City Chiefs per 31-9 e conquistando in questo modo il loro secondo campionato Nfl dopo quello del 2002. Fin qui la storia di una franchigia come tante.

Ma questo Superbowl non sarà mai dimenticato perché a portare al trionfo il team della Florida è Tom Brady, quarterback celeberrimo che consegna il suo nome alla Storia del football americano e dello sport: settimo Superbowl vinto su dieci disputati, numeri pazzeschi per un giocatore che compirà 44 anni in agosto in uno sport così usurante. Un atleta che ha vinto il suo primo Superbowl nel 2001: è l'unico nella storia della Nfl a vincere almeno una finale in tre diverse decadi. 

Un'impresa ancora più incredibile visto che, al primo anno con Tampa dopo anni mitici spesi con i New England Patriots, Brady fa raggiungere il Vince Lombardi Trophy alla squadra di coach Bruce Arians, coach più anziano a vincere un Superbowl (68 anni e 127 giorni).

Merito del carisma assoluto di Brady? Sicuramente la sua presenza ha cambiato volto a una squadra che l'anno scorso non era arrivata neanche ai playoff. Un modo per far capire al mondo che lui, Brady, può trasformare una squadra che viveva nel limbo della Nfl fino allo scorso anno. Per questo è chiamato Goat, acronimo di Greatest of all times, "Il più grande di tutti i tempi". 

In realtà Tampa sfoggia una prestazione da applausi anche e soprattutto in difesa. Pressione, tantissima, addosso a Patrick Mahomes, il giovane quarteback dei Chiefs che proprio lo scorso anno aveva portato la squadra al Superbowl vincendo ma che quest'anno si deve inchinare alla vecchia guardia rappresentata da Brady. 

E la storia di Brady non sarebbe completa senza dire che a Tampa ha portato con sé anche Robert Gronkowski, il tight end che è sempre stato a fianco di Brady e con il quale proprio nella sfida contro i Chiefs ha fatto segnare un altro record: grazie ai due touchdown passati da Brady e segnati da "Gronk" il duo entra nella storia per il maggior numero di touchdown prodotti in post-sesason, 14 in tutto

Una serata che ha visto tradizionalmente l'America fermarsi davanti alla televisione: ascolti da capogiro, un ritorno alla normalità almeno per qualche ora per una Nazione fiaccata come tante altre da mesi di covid e di emergenze, pur se prosegue con successo la campagna vaccinale.

E i segni del covid si sono visti al Superbowl: al Raymond James, lo stadio di Tampa, i tifosi in carne e ossa dei Buccaneers sono stati sostituiti da trentamila sagome di cartone. E tra le poche migliaia di fortunati che hanno visto dal vivo questa finale storica erano stati invitati medici e infermieri vaccinati. Un modo per rendere omaggio a chi ha affrontato e affronta in prima linea il covid negli ospedali. 

Anche l'half time show, il tradizionale concerto dell'intervallo, che ha visto protagonista The Weekend, per quanto di alto impatto ha visto la mancanza dell'energia del pubblico.

Sono diversi i record del match: per la prima volta in 54 Superbowl una squadra, Tampa appunto, ha giocato nel suo stadio la finale (ogni anno la Nfl sceglie autonomamente la città del Superbowl). E non solo, la finale l'ha anche vinta. Una giornata storica per la città della Florida, che quest'anno ha piazzato nelle finali degli sport americani anche la squadra di hockey Nhl, che ha vinto il campionato, e quella di baseball Mlb (in questo caso la finale è stata persa).

Nel football il covid quest'anno pesa anche a livello sportivo: le squadre non hanno fatto praticamente pre-campionato ma si sono buttate subito nelle partite di stagione regolare. Questo non offusca la prestazione di Brady e della sua nuova squadra ma certamente ha avuto un ruolo. 

La cronaca della sfida racconta una partita emozionante ma spezzettata da tantissime penalità chiamate alla difesa dei Kansas City Chiefs, fiaccata dalle corse dei Buccaneers e in particolare di uno dei protagonisti in attacco per Tampa, Leonrd Fournette, il runnig back nativo di New Orleans che ha portato con autorità il pallone.

Tampa arriva al 28-9 e proprio in questo cruciale momento c'è l'episodio che spezza la partita: l'intercetto della difesa dei Buccaneers, con Antoine Winfield Jr che si ritrova tra le mani un pallone preziosissimo. Da lì in poi la partita di fatto finisce.

La linea offensiva non riesce più a proteggere Mahomes che, sotto la grandissima pressione della difesa di Tampa, prova una serie di lanci disperati non raccolti dai suoi ricevitori. Una sfida anche tra allenatori. Sconfitto Andy Reid, "grande vecchio" della Nfl, coach di lungo corso a Kansas (è lì dal 2013), tattico in realtà particolarmente innovativo che non è riuscito però a trovare la chiave di un match in cui i Chiefs non realizzano neanche un touch down.

La festa per Tampa può cominciare, pur limitata a causa delle restrizioni anti-covid che forse rimanderanno a data da destinarsi la parata della vittoria per le strade della città, tradizionale passerella per ogni città che vince il Superbowl.

Parata o no, la Storia è passata dal campo dei Bucs per Tom Brady, che ora raggiunge i nomi, se già non li aveva raggiunti, che popolano l'immaginario sportivo, da Michael Jordan a Maradona. Brady, da solo, con sette Superbowl, ha vinto più finali di ogni altra franchigia.

Tra i grandi dello sport dunque c'è adesso anche questo quasi 44enne per il quale adesso tutti si chiedono se dopo quest'impresa si ritirerà o proseguirà. Intanto Brady festeggia con i genitori (entrambi hanno avuto il covid, si sono comunque ripresi) e la moglie Gisele Bundchen, tra le modelle più conosciute e pagate del mondo, che ha esultato in tribuna con i figli. Così come festeggia la famiglia Glazer, proprietaria della franchigia e del fondo che controlla, tra l'altro, anche il Mancherster United. 

I record della partita comunque non finiscono qui: il Superbowl 54 è stato il primo con una donna nello staff arbitrale. Si tratta di Sarah Thomas, che dopo molte partite arbitrate fra Ncaa ed Nfl ha visto la lega decidere di affidargli l'incarico nella partita più importante dell'anno. Un tassello in più di una serata unica, che diversi appassionati hanno seguito anche nella notte italiana. Una notte che a Tampa vorrebbero non finisse mai.