"Playboy addio, sono rinato gentiluomo"

Sul grande schermo la storia vera ambientata in Toscana e raccontata da Giuseppe Ferraro: "Dopo il primo libro, l’esordio come attore"

Giuseppe Ferraro sul set: molte le scene del film girate fra Firenze, Campi e Prato

Giuseppe Ferraro sul set: molte le scene del film girate fra Firenze, Campi e Prato

Firenze, 9 aprile 2022 -  Non uno sciupafemmine come tanti, ma un Don Giovanni dei nostri giorni che cerca risposte emozionali ai suoi conflitti interiori. A dispetto del titolo del film (PlayBoy ), non siamo di fronte a un semplice collezionista di donne, ma a una sua storia in cui la forza dell’amore si incaglia nelle difficoltà della vita, ma nonostante tutto riesce a sopravvivere, a emergere, a alla fine a riscattare l’esistenza del moderno Casanova. La famiglia, gli amici ‘vitelloni’, le sorprese belle e brutte che riserva il futuro: c’è tutto questo e molto altro nel nuovo lungometraggio di Domenico Costanzo, prodotto da Tiberio Enzo e tratto da una storia vera raccontata nell’omonimo libro di Giuseppe Ferraro (Edizioni Jolly Roger).

Lo stesso Ferraro, alla sua prima prova cinematografica, si è prestato a interpretare la vita agrodolce e alla ricerca di senso del protagonista. Nel cast Johara Liguori, Eleonora Costanzo, Martina Pinzani e Mia Beghetto.

Da parte sua Sergio Forconi offre quel tocco di fiorentinità scanzonata e affettiva che dà rifugio al protagonista e lo salva dal disincanto. Una storia che appassiona ed emoziona, impreziosita dalle location, molte delle quali toscane, proposte dalla direzione fotografica di Alberto Cavallini.

Il film, dopo un’anteprima accolta dagli applausi a Firenze, è pronto per la diffusione.

Giuseppe Ferraro, come nasce il libro e com’è stato interpretare il personaggio sul set?

"Nasce durante il lockdown, un periodo in cui abbiamo toccato con mano la solitudine e visto acuirsi tante difficoltà, anche economiche. Ho riflettuto e toccato con mano quanto stava avvenendo, anche attraverso le esperienze dei miei amici, che ho miscelato tra le pagine del racconto. Mi sono messo a scrivere quella che è una scenografia a tratti autobiografica, e mi è venuto naturale portarla sul set".

Che ruolo interpreta?

"Quello di un latin lover che all’inizio può risultare anche antipatico. Nel percorso del film però cambia tutto, ho visto il pubblico emozionarsi perché quella che raccontiamo è una situazione in cui è possibile riconoscersi. Perché arriva un momento nella vita in cui per vincere bisogna mettersi in gioco".

Qual è il messaggio del film?

"Che nel lavoro, come nell’amore, ci sono dei momenti in cui hai tutto e altri in cui puoi perdere tutto. Il protagonista vive una sorta di favola, abita in un castello, ma è quando perde tutto che ritrova il senso della vita, grazie alla passione per i cavalli (che ho veramente e tengo nella zona di Prato) e all’incontro col vero amore. Il messaggio del film è universale: quando si vivono situazioni complicate, si può uscirne solo ritrovando la forza in se stessi".

L’amore può dunque sconfiggere i demoni che si portano dentro?

"Assolutamente sì. E a questa consapevolezza il playboy che interpreto arriva dopo aver amato e sofferto. Senza mai perdere quella leggerezza buona o rinunciare a quel sorriso col quale ha deciso di andare incontro al mondo. Una storia magica che si svolge in luoghi splendidi: il film è stato girato infatti a Firenze e Venezia".

 

Maurizio Costanzo